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Locazione: disdetta per bisogno, bocciata con il 53,83% di “no”

Keystone-SDA

Il popolo svizzero ha respinto nella misura del 53,83% la modifica del diritto locativo concernente la disdetta per bisogno personale. La proposta è stata bocciata da 11 cantoni, tra i quali tutti quelli romandi ad eccezione del Vallese.

(Keystone-ATS) La modifica al Codice delle obbligazioni riguardo alla disdetta per bisogno personale era scaturita da un’iniziativa parlamentare dell’ex consigliere nazionale ticinese Giovanni Merlini (PLR). Essa prevede che il proprietario di un’abitazione o di locali commerciali possa disdire un contratto di locazione, secondo i termini stabiliti dalla legge, per adibirli a uso proprio per un motivo “importante e attuale”, e non “urgente” com’è finora. Il progetto non muta invece il diritto al risarcimento dell’inquilino da parte del locatore nel caso in cui la disdetta dovesse procurargli un danno finanziario.

A bocciare la proposta, contro la quale aveva lanciato il referendum l’Associazione svizzera inquilini (ASI), sono stati soprattutto i cantoni romandi tra cui spiccano Ginevra (67,83%), Neuchâtel (64,34% di no) e Vaud (60,47% di no). A fare eccezione è invece il Vallese dove hanno prevalso i “sì” nella misura del 54,35%.

Favorevoli alla modifica del Codice delle obbligazioni concernente la disdetta per bisogno personale si sono espressi anche Ticino e Grigioni, rispettivamente nella misura del 52,52% e del 54,97%. Tra gli altri cantoni, i “sì” hanno soprattutto prevalso ad Appenzello Interno (60,60%), Obvaldo (59,16%), Svitto (59,12%), Nidvaldo (57,18%) e Uri (56,70%).

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