Libano: ucciso il capo dell’unità droni di Hezbollah
(Keystone-ATS) Il capo dell’unità dei droni di Hezbollah, Mohammad Srour, detto Abu Saleh, è stato ucciso in un attacco israeliano nella periferia meridionale di Beirut. Lo affermano le Forze di difesa israeliane (IDF) in una nota pubblicata su X, come riporta il “Guardian”.
Secondo l’esercito, Srour era il capo delle operazioni per i lanci di droni, razzi e missili dal Libano verso Israele, si era unito a Hezbollah negli anni ’80 e ha ricoperto vari incarichi, tra i quali nelle difese aeree del gruppo, nell’unità Aziz della Forza Radwan e come addetto di Hezbollah in Yemen, dove fu coinvolto nelle forze aeree degli Huthi. Durante la guerra ha portato avanti numerosi attacchi con droni esplosivi contro Israele, oltre a droni di sorveglianza, afferma l’IDF.
In precedenza l’esercito israeliano aveva annunciato di aver compiuto attacchi mirati alla periferia meridionale di Beirut. Il ministero dell’informazione libanese ha affermato che tre missili sparati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nella periferia sud della capitale, nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al-Qaem: si tratta della stessa zona colpita venerdì scorso e nel quale era stato ucciso un alto comandante di Hezbollah assieme a una cinquantina di civili, tra cui donne e bambini.
Il notiziario libanese Mayadeen, ripreso da “Haaretz”, ha riferito di un morto e due feriti nell’attacco.
Intanto, secondo quanto riportato dai media israeliani, Hezbollah ha lanciato ottanta razzi contro Israele nel pomeriggio. Uno dei razzi ha colpito un edificio nella città settentrionale di Birya, vicino a Safed, riferisce il “Times of Israel”.
Secondo i dati aggiornati diffusi dal ministro dell’interno libanese Bassam Mawlawi, citato dalla BBC, si avvicina ormai a 100’000 il numero di persone costrette a fuggire da casa in Libano da lunedì, in appena 4 giorni, sullo sfondo dei raid condotti da Israele.
Il ministro ha detto che al momento si contano 70’100 sfollati interni, alloggiati in 535 ricoveri di fortuna, e 27’000 profughi scappati oltre confine, la metà dei quali risultano essere cittadini siriani residenti in Libano che sono tornati in patria.