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Le Swiss AI Weeks aperte a tutti, eventi anche in Ticino e Grigioni

Oltre 160 appuntamenti in 24 località, tra cui Coira, Locarno, Lugano e Cadro, fino a domenica 5 ottobre. È questo il programma delle Swiss AI Weeks, la più grande collaborazione in Svizzera sull'intelligenza artificiale (IA).

(Keystone-ATS) Si alternano workshop, panel, hackathon, appuntamenti educativi, format di dibattito e dialogo tra cittadini su temi come il diritto, l’etica e la strategia di applicazione dell’IA e meeting online accessibili a tutti, scrivono gli organizzatori in un comunicato. In particolare rivestirà una notevole importanza negli hackathon (eventi brevi in cui un numero limitato di partecipanti si riuniscono per risolvere un problema specifico) il nuovo modello svizzero di IA open-source Apertus, addestrato grazie al supercomputer ALPS di Lugano e pubblicato martedì.

“Rendiamo accessibili il codice di sorgente, i parametri del modello, la ricetta completa dell’allenamento e la documentazione dei dati utilizzati”, spiega a Keystone-ATS Antoine Bosselut, direttore del Laboratorio di trattamento del linguaggio naturale del Politecnico federale di Losanna.

La Svizzera dispone di eccellenti ricerche nel campo dell’IA, questi eventi devono ora accelerare la sua implementazione presso aziende e popolazione civile, aggiunge il co-organizzatore. “Le Swiss AI Weeks devono fungere da ponte tra la ricerca accademica, l’industria, i dirigenti e la società civile. Infatti ci sono già numerosi eventi su questo argomento ma spesso sono o troppo tecnici o troppo divulgativi”. Secondo Bosselut, invece, le Swiss AI Weeks rappresentano uno spazio di dialogo equilibrato.

Se sul piano della ricerca la Svizzera si distingue, per quanto riguarda lo sviluppo dei modelli il mercato è dominato da Stati Uniti e Cina: dei 58 modelli d’intelligenza artificiale leader del mercato nel 2024, solo tre sono di origine europea. “L’obiettivo non è quello di competere sulle dimensioni del budget, bensì dimostrare che è possibile sviluppare dei modelli performanti rimanendo trasparenti”.

Creare clima di fiducia

Lo studio dell’università di Stanford (USA) “Artificial Intelligence Index Report 2025” fa infatti emergere come gli Stati Uniti siano al primo posto per investimenti privati nell’intelligenza artificiale con più di 470 miliardi di franchi investiti dal 2013, seguiti dalla Cina (circa 378 miliardi) e dal Regno Unito (25 miliardi). Inoltre, rivela che soltanto il 38% degli svizzeri vede l’IA come uno strumenti positivi, numeri ben distanti da nazioni come Cina (83%) o Indonesia (80%).

“L’IA generativa evolve molto in fretta ed è fondamentale che ognuno ne comprenda possibilità, limiti e impatto. Il miglior modo per creare un clima di fiducia duraturo è coinvolgere e informare la popolazione”, conclude Bosselut.

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