Le Borse europee bruciano 269 miliardi

L'ordine esecutivo firmato da Donald Trump sui dazi mette KO i listini. Il tonfo delle Borse europee, spaventate dagli effetti dei dazi sull'economia e dai deludenti dati macro americani, è costato agli investitori 269 miliardi di euro di capitalizzazione.
(Keystone-ATS) A tanto ammontano le perdite subite dall’indice azionario paneuropeo Stoxx 600, che raccoglie 600 delle principali capitalizzazioni di mercato del Vecchio Continente, oggi in calo dell’1,89%. In Svizzera i mercati erano invece chiusi per il Primo d’agosto.
La sola Milano manda in fumo 22 miliardi con il Ftse Mib che precipita sotto i 40mila punti e lascia sul terreno il 2,55%. Non è da meno Parigi con il Cac 40 che chiude a -2,91%. Francoforte cede il 2,65%. Giù anche Wall Street con i rendimenti dei Treasury a 2 anni crollati di 23 punti base con solo 73 mila posti di lavoro creati negli Stati Uniti, al di sotto delle stime degli analisti che si aspettavano un aumento di 100’000 posti. Dati che spingono gli operatori a incrementare le scommesse sul fatto che la Fed abbasserà i tassi di interesse già da settembre.
“Probabilmente gli operatori speravano in una ulteriore proroga last minute sui dazi che non c’è stata”, scrivono nella loro “Daily” gli analisti di MPS. Per l’Ue sono confermate le tariffe al 15%, con l’esenzione per alcuni settori. Il 15% è anche la tassazione concordata con Giappone e Corea del Sud mentre i prodotti in entrata dal Regno Unito avranno dazi del 10%.
Tra i Paesi più colpiti spiccano la Svizzera (39%), il Sudafrica (30%) e l’India (25%). Le misure entreranno in vigore il 7 agosto e questo offre ai Paesi un’altra finestra per cercare di negoziarli. Una lente in più è sull’applicazione di tariffe al 35% ad uno dei principali partner, come il Canada. Questo aumenta le pressioni al rialzo sui prezzi che già si sono viste con il dato di giugno dell’inflazione negli USA misurata dall’indice Pce. In questo contesto recupera l’euro sul dollaro con la moneta unica che scambia 1,15 sul biglietto verde. Giù le materie prime con il prezzo del gas che scivola sotto i 34 euro, così come il petrolio con il wti a 67 dollari e il brent a 69 dollari al barile.