La trasparenza nel finanziamento dei partiti è migliorata, CDF
(Keystone-ATS) Con oltre 9 milioni di franchi, l’anno scorso tra i partiti è il PS ad aver ricevuto i finanziamenti più corposi. La somma è di un terzo superiore a quella percepita dall’UDC, seconda nella graduatoria, e più di due volte maggiore rispetto a quella intascata dal PLR.
È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dal Controllo federale delle finanze (CDF).
Conformemente alle nuove disposizioni sulla trasparenza nel finanziamento della politica, i partiti politici presenti nell’Assemblea federale sono tenuti a pubblicare annualmente gli importi dei finanziamenti percepiti nel corso dell’anno civile precedente entro il 30 giugno dell’anno successivo. Oggi il CDF ha pubblicato per la prima volta gli importi di tali finanziamenti. Per l’insieme dello scorso anno le entrate comunicate per i dodici partiti presenti a Berna ammontano a 29 milioni di franchi.
Secondo il rapporto dell’organo superiore di vigilanza finanziaria della Confederazione, il PS dispone del finanziamento più ampio grazie soprattutto alle quote dei membri e alla vendita di beni e servizi, che producono somme molto più alte di quelle degli altri partiti.
I democentristi hanno ricevuto un totale di circa 5,89 milioni di franchi, mentre i liberali radicali, terzi nella classifica, 4,2 milioni. Tra le maggiori forze politiche, in fondo alla graduatoria si trova il Centro, seguito dai Verdi e dai Verdi liberali (PVL).
Nel complesso, la trasparenza è migliorata. Tuttavia, l’obbligo di diligenza in materia di fondi dovrebbe essere rafforzato, scrive l’autorità di vigilanza.
I budget della campagna per le elezioni federali di ottobre non sono stati inclusi nell’analisi. PLR e UDC disponevano delle somme più consistenti.
Grandi differenze nelle quote dei membri
Le entrate dei partiti sono suddivise in varie categorie. I contributi monetari, ossia le donazioni, sono la principale fonte di reddito per le cinque maggiori forze politiche. Vi sono poi i finanziamenti derivanti dalla vendita di beni e servizi, i contributi dei membri, quelli per i mandati, le donazioni non monetarie e le entrate derivanti da eventi.
Il CDF mette in evidenza grosse differenze nei contributi dei membri dei partiti, che variano dal nulla a due milioni di franchi. La varietà dipende dal fatto che sono i partiti stessi a regolare la questione.
Nel PS i contributi raggiungono i due milioni di franchi, e superano nell’ordine quelli del Partito evangelico (0,55 milioni), dei Verdi (0,4 milioni) e dell’UDC (0,37 milioni). Alcuni partiti non hanno dichiarato alcun reddito sotto questa voce.
Il copresidente del PS e consigliere nazionale Cédric Wermuth (AG), interrogato da Keystone-ATS, non ha spiegato perché il suo partito guidi questa graduatoria. Ha però affermato che le cifre mostrano che ci sono ancora lacune nella trasparenza. In particolare, ha sottolineato i pagamenti ottenuti da “fondazioni dubbie” e quelli “segreti” per i mandati dei politici.
Questi contributi per i mandati non sono richiesti da tutti i partiti. Anche in questo caso si riscontra varietà di situazioni. I contributi dei gruppi parlamentari non devono essere divulgati, ricorda il CDF.
La donazione più cospicua a un singolo partito proviene dall’ereditiera dell’azienda Sika, che ha versato un milione di franchi ai Verdi – la metà è andata alle sezioni cantonali. L’associazione Amici del PLR (circa 700’000 franchi) e la Stiftung für bürgerliche Politik (fondazione per una politica borghese), con circa 600’000 franchi all’UDC, si sono classificate al secondo e terzo posto.
CDF, rivedere competenze
Nel suo duplice ruolo di promotore della trasparenza del finanziamento politico e di massimo organo di vigilanza finanziaria, il CDF ha ricevuto il mandato legale di verificare il finanziamento dei partiti, ha ricordato lo stesso CDF l’altro ieri durante un incontro con i media. L’accesso e il contatto con il parlamento sono fondamentali per il suo ruolo di supremo organo di vigilanza finanziaria. Compiti nell’ambito del finanziamento della politica potrebbero mettere a repentaglio la buona cooperazione. Il CDF è quindi adatto al ruolo attribuitogli solo in misura limitata. Le sue responsabilità dovranno essere chiarite nell’ambito di una valutazione sotto l’egida dell’Ufficio federale di giustizia.
Dallo scorso anno, i partiti rappresentati in parlamento sono tenuti a comunicare al CDF i contributi pro capite annui pari o superiori a 15’000 franchi. Lo stesso vale per i contributi agli eletti. Deve sempre essere chiaro da chi proviene il denaro. L’obiettivo è la lotta alla corruzione.