La svolta di Meta, vietati Rt e altri media russi
(Keystone-ATS) Meta, il colosso di Mark Zuckerberg a cui fa capo Facebook, vieta RT, Rossiya Segodnya e altri media russi dalle sue piattaforme per “attività di interferenza straniera”.
E l’ira di Mosca è immediata. “Azioni selettive contro i media russi sono inaccettabili”, ha tuonato Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, affermando che Meta, proseguendo sulla strada scelta, “si scredita” e “complica la prospettiva di una normalizzazione dei rapporti”. La Russia ha bollato Meta come “terrorista” nel 2022 e l’ha bloccata, accusandola di attività estremiste.
“Dopo un’attenta valutazione, abbiamo ampliato le nostre attuali misure contro i media statali russi. Rossiya Segodnya, RT e altre entità correlate sono ora vietate dalle nostre app a livello globale”, ha annunciato il colosso di Zuckerberg, travolto dalle critiche nel 2016 per non aver fatto abbastanza per contenere le interferenze sul voto.
La decisione di Meta segue le dure critiche del segretario di stato Antony Blinken, secondo il quale il media russo RT è “braccio de facto dell’apparato di intelligence russo”, e soprattutto le accuse mosse dagli Stati Uniti contro due dipendenti della TV russa per aver finanziato con quasi 10 milioni di dollari una società americana – identificata da CNN in Tenet Media – per creare e amplificare contenti in linea con gli obiettivi russi.
Gli sforzi americani contro le interferenze straniere si sono intensificati di recente con l’avvicinarsi delle elezioni per evitare il ripetersi del 2016, quando Mosca condusse una sofisticata campagna di influenza a favore di Donald Trump, hackerando le mail del partito democratico e diffondendo documenti trafugati tramite Wikileaks per danneggiare Hillary Clinton. Le ingerenze del Cremlino, secondo gli 007 USA, sono proseguite negli anni successivi, affiancate da quelle della Cina e ora da quelle “sempre più forti” dell’Iran.