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La presunta Martha di Baby Reindeer fa causa a Netflix

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Fiona Harvey, la donna che sostiene di essere la vera Martha della popolare serie di Netflix Baby Reindeer, ha fatto causa al colosso dello streaming per 170 milioni di dollari.

L’azione legale per diffamazione, danni emotivi inflitti intenzionalmente, negligenza e violazione del suo diritto alla pubblicità è stata presentata in California.

“Le menzogne che i querelati hanno raccontato sul suo conto in tutto il mondo a oltre 50 milioni di persone includono che la Harvey sia stata condannata due volte per stalkeraggio e che abbia aggredito sessualmente Richard Gadd”, si legge nella denuncia in cui si nomina anche l’autore e protagonista della serie. “I querelati hanno detto queste menzogne, e non si sono mai fermati, perchè erano una storia migliore della verità e le storie migliori portano soldi”.

Il comico scozzese che ha firmato la serie non è coinvolto nella denuncia. Netflix a sua volta si è impegnato a “difendersi vigorosamente e a difendere il diritto di Richard Gadd di raccontare questa storia”.

Il primo episodio di Baby Reindeer proclama che “questa è una storia vera”. L’azione legale della Harvey afferma che “è la più grande menzogna nella storia della televisione. Una menzogna raccontata da Netflix e da Gadd per avidità di soldi e di fama”.

La Harvey ha affermato di essere stata l’ispiratrice della serie di Netflix Baby Reindeer (negando però di essere una stalker: “Era lui che era ossessionato da me”) nel corso del talk show su YouTube del controverso giornalista britannico Piers Morgan. La donna aveva affermato di aver ricevuto minacce di morte su Internet da quando la serie in aprile è uscita su Netflix e di aver messo la faccenda in mano degli avvocati.

Baby Reindeer è stato per Netflix un successo planetario. Gadd (Donny Donn nella serie) racconta di essere stato perseguitato da una donna di nome Martha (nella fiction Jessica Gunning), conosciuta nel 2015, quando faceva il barman in un famoso pub di Londra, che per più di tre anni gli avrebbe inviato oltre 41’000 email, 744 tweet, 100 lettere e 350 ore di messaggi vocali, arrivando a minacciare anche la sua famiglia.

Dopo l’uscita della serie, il tabloid Sun aveva scoperto che la Harvey, nella sua attività di stalker, avrebbe preso di mira perfino il leader del partito laburista del Regno Unito, Keir Starmer, inviandogli quasi 300 e-mail offensive durante il lockdown da Covid.

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