La guerra dei droni, Mosca e Kiev attaccate nella notte
(Keystone-ATS) Mentre i combattimenti di terra proseguono nella regione russa di Kursk e in quella ucraina di Donetsk, la guerra dei cieli si è riaccesa con almeno una decina di droni lanciati dalle forze di Kiev su Mosca e altrettanti che hanno preso di mira la capitale ucraina.
Secondo il sindaco di Mosca, Serghei Sobyanin, quello avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì è stato “uno dei più grandi tentativi mai compiuti di attaccare” la capitale russa. Il ministero della Difesa russo ha affermato che sono stati in tutto 46 i velivoli senza pilota ucraini abbattuti sull’intero territorio della Federazione durante la notte, di cui ben 23 sulla regione di confine di Bryansk. Ma nel pomeriggio un allarme droni ha provocato per breve tempo la chiusura anche dell’aeroporto di Murmansk, nella Russia nord-occidentale, a quasi 2.000 chilometri dal confine ucraino.
L’Aeronautica militare ucraina ha detto invece che in uno dei più lunghi attacchi notturni mai registrati sul Paese, i russi hanno lanciato tre missili e 69 droni, 66 dei quali sono stati abbattuti. Lo Stato maggiore di Kiev ha anche affermato che le forze ucraine hanno colpito nella notte un sistema missilistico S-300 nei pressi di Novoshakhtinsk, nella regione russa di Rostov, utilizzato per attaccare le città ucraine.
Rimane confusa la situazione nella regione russa di Kursk, investita da un’offensiva ucraina a partire dal 6 agosto. Kiev afferma che le sue truppe avanzano, dopo aver preso il controllo di quasi 1.300 chilometri quadrati di territorio e 93 località. Mosca assicura invece che l’offensiva è stata praticamente bloccata.
Centinaia di ucraini continuano intanto a fuggire dalla cittadina di Pokrovsk, nella regione orientale di Donetsk, verso la quale le truppe russe hanno accelerato la loro avanzata negli ultimi giorni. Nelle ultime ore il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato la conquista di un altro villaggio, quello di Zhelannoye.