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La Corte Costituzionale spagnola avalla legge su amnistia

Keystone-SDA

La Corte costituzionale spagnola ha avallato, con sei voti a favore e quattro contrari della maggioranza progressista, la legge di amnistia approvata un anno fa dal Parlamento spagnolo nei confronti degli implicati nel processo secessionista in Catalogna.

(Keystone-ATS) La decisione dei giudici togati sul ricorso di incostituzionalità presentato dal Partito popolare (PP, conservatori) è arrivata dopo quattro giornate di deliberazione concluse nel voto odierno.

La Corte considera l’amnistia pienamente costituzionale, riferiscono da fonti giuridiche citate dall’agenzia Europa Press. Tuttavia, essa non fa riferimento al reato di malversazione di fondi pubblici, al quale non è applicabile stando a un precedente pronunciamento della Corte suprema. Su quest’ultimo aspetto la Corte costituzionale si pronuncerà solo a seguito delle sentenze sui ricorsi presentati dal leader di Junts per Catalunya, Carles Puigdemont, ed altri dirigenti catalani imputati.

Secondo la relazione approvata, citata da vari media iberici fra i quali “El País”, le Corti costituenti a suo tempo non includettero alcun divieto di amnistia nella legge fondamentale. Quindi è rimasta a giudizio del legislatore la possibilità di regolamentarla, giustificando in ogni caso l’interesse pubblico della misura di perdono.

Resta pertanto prerogativa del Parlamento applicarla a eventuali crisi istituzionali, ma sempre partendo dal presupposto che l’amnistia debba rispondere a scopi concreti e benefici per la società. In questo caso, punta a “migliorare la convivenza” nell’intera Spagna e in particolare in Catalogna, per mitigare gli effetti del processo secessionista.

Per quanto riguarda le circostanze politiche della misura di perdono, negoziata dal governo di Pedro Sánchez con i partiti indipendentisti catalani in cambio del voto di fiducia all’esecutivo progressista PSOE-Sumar, i togati non entrano nel merito in quanto il giudizio della Corte si limita alla legittimità costituzionale dell’amnistia.

La sentenza della Corte costituzionale spagnola – che marca giurisprudenza – riguarda il primo di una trentina di ricorsi presentati contro la legge sull’amnisti, fra i quali quelli di 12 regioni governate dal PP.

Sánchez, commentando la sentenza al suo arrivo al Consiglio europeo di Bruxelles, ha parlato di “un’ottima notizia per la Spagna, perché stiamo chiudendo una crisi politica che non avrebbe mai dovuto uscire dal terreno politico” ed “una magnifica notizia per la coesistenza e la convivenza”.

“La Spagna è per fortuna uno Stato democratico di diritto. Quella legge è stata avallata da una maggioranza del parlamento”, ha ricordato il premier socialista, sottolineando di aver sempre difeso la legittimità costituzionale della normativa approvata dal parlamento.

Il premier ha poi definito la sentenza “molto importante per trasmettere il valore della politica come leva per la soluzione di conflitti molto complessi”.

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