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La CEDU condanna la Polonia per incertezza sulle regole aborto

Keystone-SDA

La Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha condannato la Polonia per l'incertezza che ha caratterizzato la legislazione sull'aborto per quanto riguarda i casi in cui si sono accertate anomalie fetali tra il 22 ottobre 2020 e il 27 febbraio 2021.

(Keystone-ATS) Le date sono quelle in cui la Corte Costituzionale ha deciso e poi pubblicato la sentenza che introduceva restrizioni sull’interruzione di gravidanza in caso di anomalie fetali.

Il caso su cui la Corte ha giudicato riguarda una donna che al momento della decisione della Corte Costituzionale era incinta di 15 settimane, e che il feto era affetto da una malattia genetica. La donna si è recata nei Paesi Bassi dove la gravidanza è stata interrotta in una clinica privata.

La Corte indica che “dopo la pronuncia, nell’ottobre 2020, della sentenza della Corte costituzionale, questa poteva essere pubblicata in qualsiasi momento e sembra che regnasse un grande senso di incertezza, aggravato sia dall’assenza di misure transitorie sia dalla pandemia di Covid19 in corso”. Secondo la CEDU “nelle circostanze particolari del caso, questa situazione di incertezza prolungata può essere considerata come un’ingerenza nel diritto al rispetto della vita privata della donna”.

Inoltre i giudici di Strasburgo evidenziano che l’ingerenza non era “prevista dalla legge”, anche a causa della composizione della Corte costituzionale che ha emesso la sentenza del 22 ottobre 2020. La CEDU ha stabilito che la Polonia deve versare alla donna 1’495 euro per danni materiali e 15’000 per danni morali.

La sentenza diverrà definitiva tra 3 mesi se nessuna delle parti chiederà e otterrà un nuovo esame del caso da parte della Grande Camera.

Tra le leggi più restrittive in Europa

La Polonia ha una delle leggi più restrittive in Europa per quanto riguarda l’aborto, che è permesso solo in caso di stupro, incesto o qualora la vita o la salute della donna è considerata a rischio.

Ragion per cui l’interruzione di gravidanza viene praticata in pochissimi ospedali. Ogni anno, decine di migliaia di polacche abortiscono clandestinamente nel Paese oppure decidano di optare per la via legale recandosi all’estero.

Le norme sull’aborto erano entrate in vigore quando al Governo c’era il partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS). Donald Tusk, diventato primo ministro a dicembre del 2023, aveva promesso un’inversione di rotta con il sostegno di una larga coalizione che va dal centrodestra alla sinistra. Tuttavia, a quasi due anni dall’insediamento del suo Governo, la situazione non è ancora cambiata.

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