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La bufera Epstein non si placa, Trump attacca i suoi

Keystone-SDA

Il ciclone Jeffrey Epstein non si placa. Mentre continua a crescere la frustrazione del mondo Maga contro l'amministrazione, lo speaker repubblicano della Camera Mike Johnson rompe con il presidente e chiede trasparenza.

(Keystone-ATS) I file – ha detto Johnson – vanno “pubblicati in modo che siano gli americani a decidere”. Ribadendo il suo pieno sostegno alla ministra della Giustizia Pam Bondi, Donald Trump ha sfogato invece la sua frustrazione per le polemiche in atto sul suo social Truth.

Il presidente se l’è presa con i suoi “sostenitori del passato” che stanno “credendo” alla bufala di Epstein creata dai democratici. “Sono stronzate”, ha scritto rivendicando i successi ottenuti negli ultimi sei mesi che rischiano di passare in secondo piano rispetto al caso dell’ex finanziere morto in carcere.

Da giorni la Casa Bianca cerca di calmare i malumori senza riuscirsi: il presidente ha parlato personalmente con anchor tv e personalità Maga per mettere a tacere le polemiche. Ogni suo tentativo è però caduto nel vuoto e la polemica continua a montare, cavalcata dai democratici in Congresso che chiedono a gran voce spiegazioni a Bondi.

Il mondo Maga vuole spiegazioni

La ministra è riapparsa davanti alle telecamere dopo giorni passati in sordina e ha chiarito che non intende lasciare l’incarico. “Sarò al mio posto fino a quando il presidente vuole”, ha detto. Trump da giorni la difende e le mostra sostegno, anche se nelle ultime ore ha aperto alla possibilità che pubblichi un’altra parte dei documenti che ritiene “credibili”.

Pur ostentando sicurezza, la Casa Bianca inizia a mostrarsi preoccupata dalla crepa crescente nella base dei sostenitori del presidente che, dopo avergli dato carta bianca praticamente su tutto, non sembrano intenzionati a mollare su Epstein. Molte delle teorie cospirazioniste sull’ex finanziere sono state cavalcate dai membri dell’amministrazione Trump durante la campagna elettorale, e ora è a loro che il mondo Maga si rivolge per avere spiegazioni.

A esortare a una maggiore trasparenza è anche la nuora del presidente Lara Trump. In Congresso il dibattito è aperto fra i repubblicani. Lo speaker Johnson non è il solo a spingere per pubblicare ulteriori carte e fare chiarezza. Il deputato Thomas Massie, il conservatore che ha più volte votato contro i provvedimenti di Trump, ha avviato grandi manovre alla Camera per far votare una misura che obblighi la pubblicazione di tutte le carte su Epstein, in quello che è ritenuto un test sulla compattezza e la fedeltà del partito al presidente.

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