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L’universo infinito di Yayoi Kusama fa tappa alla Fondation Beyeler

Keystone-SDA

A 96 anni, la giapponese Yayoi Kusama è una delle figure più iconiche dell'arte contemporanea. La Fondazione Beyeler di Riehen (BS) le dedica - per la prima volta in Svizzera - un'ampia mostra retrospettiva, un percorso che attraversa oltre settanta anni di attività.

(Keystone-ATS) Oggi, nel corso della presentazione alla stampa, il direttore della Fondazione Sam Keller non ha potuto contenere il suo entusiasmo per l’artista del Sol Levante, definendo Kusama “una vera e propria superstar” e “una leggenda vivente”. Si tratta di “una mostra assolutamente da non perdere”, afferma il curatore basilese.

E come dargli torto: le opere della 96enne sono esposte nei musei più prestigiosi del mondo e sono già state battute in numerose aste internazionali per cifre a sette zeri e reinterpretate persino dal mondo della moda, basti pensare alla collaborazione con Louis Vuitton che ha dato vita alla celebre Pumpkin Bag, la borsa a pois a forma di zucca. Kusama è di certo una delle figure più influenti del XX e XXI secolo. I sui lavori hanno infatti ispirato artisti del calibro di Andy Warhol, Donald Judd e Claes Oldenburg.

Al centro della sua poetica si trova l’idea dell’infinito, non solo come principio formale ma come dimensione spirituale e psicologica vissuta in prima persona. I celebri “polka dots”, le ipnotiche reti (“Infinity Nets”) e gli specchi immersivi invitano il visitatore ad un’esperienza quasi trascendentale in cui spazio, corpo e cosmo si fondono. Il lavoro di Kusama si basa sull’arte concettuale e mostra alcuni attributi di femminismo, minimalismo, surrealismo, art brut, pop art ed espressionismo astratto accomunati tutti dalla tecnica dei pois.

L’esposizione alla Fondazione Beyeler offre una vasta panoramica delle opere dell’artista che si estende su oltre settant’anni di carriera, dagli esordi nel Giappone del dopoguerra fino al presente. Il percorso si apre con i dipinti e acquerelli inediti degli anni Cinquanta, realizzati nella sua città natale Matsumoto (tra cui un ritratto della madre risalente al 1939), e prosegue poi con il periodo trascorso a New York, dove Kusama – trasferitasi nella metropoli statunitense nel 1958 – divenne protagonista della scena d’avanguardia tra anni Sessanta e Settanta.

Tra i lavori di spicco (oltre 300 le opere esposte) figurano rappresentazioni mai esposte prima in Europa, accanto a pezzi iconici come “Narcissus Garden” (1966/2025) e la nuova istallazione “Infinity Mirror Room: Illusion Inside the Heart” (2025). Le opere si estendono anche all’esterno, nel parco della Fondazione, creando un suggestivo connubio tra arte, natura e architettura.

La mostra retrospettiva è curata dal Museum Ludwig di Colonia e dallo Stedelijk Museum di Amsterdam. L’esposizione apre le porte al pubblico questa domenica 12 ottobre e sarà accessibile fino al 25 gennaio 2026.

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