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L’OSCE vuole un ruolo attivo per il cessate il fuoco in Ucraina

Keystone-SDA

L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) vuole assumere un ruolo attivo per un cessate il fuoco in Ucraina. Il consigliere federale Ignazio Cassis, in qualità di presidente dell'Organizzazione per il 2026, prevede di apportare riforme.

(Keystone-ATS) Nel corso di un punto stampa al Consiglio dei ministri degli esteri dei Paesi OSCE in corso a Vienna, la finlandese Elina Valtonen, attuale presidente dell’Organizzazione, ha però detto che “non siamo ancora a quel punto”.

L’Ucraina ha infatti approvato già da mesi un cessate il fuoco, ma la Russia non vuole questo passo. L’OSCE sarebbe dunque pronta a prendersi questo ruolo, ma attualmente l’incertezza è ancora troppa.

Il Consiglio si tiene su due giorni, proseguirà dunque anche domani, e si svolge alla residenza imperiale Hofburg di Vienna. Vi partecipano le delegazioni dei 57 Stati membri e di 11 partner. Dell’OSCE fanno parte tutti i paesi europei tranne il Kosovo, ma comprese Russia, Bielorussia e Turchia, a cui si aggiungono Stati Uniti e Canada, così come alcune nazione dell’Asia Centrale, quali Kazakistan e Uzbekistan.

Assenti giustificati Rubio e Lavrov

Se tutti i Paesi hanno inviato una delegazione, spiccavano le assenze dei ministri degli esteri di Stati Uniti, Marco Rubio, e della Russia, Serghei Lavrov. Valtonen ha giustificato la loro assenza sostenendo che sono due “persone occupate”.

La presidente ha lanciato un appello al rinnovo dell’Organizzazione. “Se l’OSCE non attuerà alcune riforme rischia di diventare irrilevante”, ha avvertito. In questo senso andrà semplificata la procedura decisionale, visto che attualmente serve l’unanimità degli stati membri per dirimere una questione.

Nel suo discorso in Consiglio, Cassis ha dichiarato che “il consenso deve recuperare il suo significato”, non di diritto di veto, ma di stimolo per far avanzare le cose essenziali.

Inoltre l’Organizzazione deve poter agire più rapidamente sotto la guida svizzera. Non si tratta però di “fare di più”, bensì di “fare meglio. Per questo le procedure devono essere semplificate e le risorse priorizzate meglio.

I vincoli economici di cui ha parlato Cassis si devono al fatto che dal 2021 l’OSCE non ha più potuto approvare un budget. Da allora il bilancio viene sempre riportato di anno in anno, ma perde di valore a causa dell’inflazione. Inoltre non possono essere lanciati nuovi progetti, né creati posti di lavoro.

La presidenza finlandese, secondo Valtonen, ha comunque svolto progressi e pur non avendo raggiunto una decisione si è detta fiduciosa che il budget potrà essere approvato sotto la presidenza svizzera, “nel giro di qualche settimana o mese”.

Presidenza 2027 vacante

Rimane in sospeso anche la questione della presidenza per il 2027. Normalmente la presidenza in carica forma con la precedente e la successiva la cosiddetta “troika” al fine di assicurare la continuità.

“Ci sono diverse proposte sul tavolo”, ha commentato Valtonen, la quale spera che anche questo dossier venga risolto nelle prossime settimane. Ha però ricordato come anche la guida del 2024 fosse rimasta a lungo vacante e solo al Consiglio dei ministri del 30 novembre-1° dicembre 2023 era stata approvata la candidatura di Malta.

La seconda giornata, come appreso dall’inviato di Keystone-ATS, non dovrebbe portare decisioni. “Non è più facile come una volta”, sostiene Valtonen, riferendosi al periodo precedente l’invasione russa dell’Ucraina.

Domani la Svizzera sarà rappresentata nella capitale austriaca dal suo ambasciatore incaricato del dossier, mentre Cassis ha già fatto ritorno a Berna questa sera.

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