L’ONU, “sull’ospedale di Kiev un missile mirato”
(Keystone-ATS) Le Nazioni Unite puntano il dito contro Mosca e denunciano che c’è “un’alta probabilità” che l’attacco all’ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev sia dovuto a “un colpo diretto” di un missile russo.
Perché pur sottolineando la necessità di un’indagine più approfondita basata su filmati, la rappresentante dell’Alto Commissario ONU per i diritti umani in Ucraina, Danielle Bell ha affermato che la struttura è stata colpita da un missile da crociera Kh101 “lanciato dalla Federazione Russa”. Un’accusa che giunge mentre il mondo non supera l’orrore e montano le accuse di crimini di guerra contro l’esercito di Vladimir Putin, anche dall’ONU: “Gli ospedali godono di una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. E condurre attacchi intenzionali contro un ospedale protetto è un crimine di guerra e i responsabili devono essere chiamati a risponderne”, ha sottolineato Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim per gli affari umanitari al Consiglio di Sicurezza ONU sull’Ucraina.
Le operazioni di ricerca e soccorso tra i detriti dell’ospedale pediatrico si sono concluse solamente dopo oltre 24 ore dal raid, parte di un massiccio attacco missilistico russo sulla capitale e su altre città ucraine che ha provocato, secondo alcuni report, 41 morti – due dei quali nella struttura pediatrica, entrambi adulti – e 190 feriti. La capitale ucraina ha vissuto una giornata di lutto cittadino con bandiere a mezz’asta e eventi rinviati, mentre tutto il mondo occidentale fa fatica a riprendersi dalle immagini dei bambini malati e feriti in fuga, degli infermieri sotto shock. Anche Papa Francesco ha espresso “grave dolore” e “profondo turbamento per l’accrescersi della violenza” in Ucraina. Auspicando “che si possano presto identificare percorsi concreti che mettano termine ai conflitti in corso”.
Per Mosca false accuse
Da Mosca, il Cremlino insiste intanto nel lavarsene le mani: le forze russe “non colpiscono obiettivi civili”, ha detto il portavoce Peskov prima di lanciare una grave accusa contro Kiev: “È stata una specie di trovata pubblicitaria costruita sul sangue”, che viene “deliberatamente utilizzata come sfondo” per la partecipazione di Zelensky al summit NATO. Per il portavoce del Cremlino, la tragedia è stata infatti provocata da “un missile di difesa aerea ucraino utilizzato in modo errato”.
La tesi russa viene duramente criticata da media occidentali ed esperti che hanno analizzato i video dell’attacco, mentre le autorità ucraine continuano a parlare di menzogne. Perfino il premier indiano Narendra Modi, parlando con Vladimir Putin in occasione della sua visita a Mosca, ha voluto sottolineare che “quando vengono uccisi bambini innocenti, il cuore sanguina e quel dolore è davvero terrificante”. Quattro sono infatti i minori morti lunedì nelle diverse città ucraine bombardate dai russi, portando ad almeno 559 il drammatico bilancio dei bambini strappati alla vita dalla guerra in Ucraina.
La risposta di Zelensky
Subito dopo l’attacco, il presidente Zelensky ha chiesto agli alleati “più antiaerea” da schierare a difesa delle città ucraine. E ha promesso una “risposta” che non ha tardato ad arrivare nella notte su tre regioni russe. Decine di droni sono stati stati abbattuti sull’oblast di Rostov mentre attacchi sono stati segnalati anche sulla regione di Voronezh. Su Belgorod, gli UAV di Kiev hanno provocato almeno 4 morti e 20 feriti, stando a quanto riferito dal governatore Vyacheslav Gladkov.
Una rappresaglia che tuttavia non scoraggia le forze russe dal perseguire i loro obiettivi di conquista: il ministero della difesa di Mosca ha rivendicato la cattura dell’ennesimo villaggio nel Donetsk, quello di Yasnobrodovka.
E crescono le tensioni su tutto il fronte est dell’Europa: Cina e Bielorussia hanno avviato esercitazioni militari congiunte al confine con la Polonia, che dureranno fino al 19 luglio.