L’Oms prende le distanze da Trump su vaccini e paracetamolo

L'Oms è scesa in campo contro l'annuncio del presidente Usa Donald Trump sul possibile legame tra assunzione di paracetamolo in gravidanza e sviluppo dell'autismo nel nascituro e prende distanze dalla posizione del presidente rispetto al vaccino dell'epatite B.
(Keystone-ATS) In una nota, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha sottolineato “che al momento non ci sono prove scientifiche concludenti che confermino un possibile legame tra l’autismo e l’uso di paracetamolo durante la gravidanza”.
L’Oms ha ricordato che “nell’ultimo decennio sono state intraprese ricerche approfondite, compresi studi su larga scala, che hanno esaminato i legami tra l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e l’autismo. In questo momento, non è stata stabilita nessuna associazione coerente”.
Per questa ragione, alle donne è raccomandato di continuare “a seguire i consigli dei loro medici o operatori sanitari, che possono aiutare a valutare le circostanze individuali e raccomandare i farmaci necessari. Qualsiasi farmaco deve essere usato con cautela durante la gravidanza, specialmente nei primi tre mesi, e in linea con i consigli degli operatori sanitari”, precisa.
Dall’Oms, anche parole sui vaccini, che suonano come una risposta alla richiesta di Trump di evitare formulazioni polivalenti e ritardare la somministrazione di quello per l’epatite B. “Quando i programmi di immunizzazione sono ritardati o interrotti o alterati senza revisione delle prove, c’è un forte aumento del rischio di infezione non solo per il bambino, ma anche per tutta la comunità”.
L’Oms ricorda inoltre nella nota che “esiste una solida e ampia base di prove che dimostra che i vaccini infantili non causano l’autismo” e che “i programmi di vaccinazione per l’infanzia sono sviluppati attraverso un processo attento, ampio e basato sulle evidenze scientifiche che coinvolge esperti globali e nazionali”.