L’estrema destra marcia a Londra, Musk attacca Starmer

Una marea di 110 mila persone, secondo le stime di Scotland Yard, si è riversata con le bandiere britanniche e quelle inglesi nelle vie centrali di Londra per la marcia organizzata dai gruppi dell'estrema destra.
(Keystone-ATS) Lo scopo era “difendere la libertà di espressione” e ricordare Charlie Kirk, il popolare attivista Maga ucciso negli Usa.
Non sono mancati i cartelli con la foto dell’influencer ultraconservatore e gli slogan pronunciati in suo nome lungo le strade, e c’è stato perfino un intervento a sorpresa in videocollegamento di Elon Musk che ha invocato lo “scioglimento del Parlamento” e chiesto ancora una volta di sostituire il governo laburista di Keir Starmer. E ricordando Kirk, il miliardario ha accusato: “La sinistra è il partito della violenza e dell’omicidio”.
A Londra la polizia ha dovuto “affrontare una violenza inaccettabile” per le numerose aggressioni agli agenti da parte dei manifestanti e ha compiuto diversi arresti durante l’evento, chiamato ‘Unite the Kingdom’, che avrebbe dovuto essere del tutto pacifico. L’iniziativa era partita da Tommy Robinson, 42enne animatore dell’ultradestra extraparlamentare anti-migranti e anti-islamica del Regno Unito, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, con alle spalle una serie di precedenti penali e periodi trascorsi in carcere. Una figura però in grado di attirare le folle in un momento in cui gruppi e partiti di estrema destra in tutta Europa hanno fatto propria la figura di Kirk, eleggendolo a simbolo di presunte censure e violazioni alla loro libertà di parola.
L’invito a partecipare di Robinson, che ha parlato di “rivoluzione dei patrioti” e “risveglio” dei britannici, invocando un rigido controllo dei confini e l’espulsione dei migranti oltre a prendere di mira il premier Starmer per essersi “intrufolato” nel Parlamento e alla guida del Paese, è stato raccolto da figure note dell’ultradestra in Europa e nel resto del mondo: da quella francese, con Eric Zemmour presidente di Reconquête, a quella tedesca con Petr Bystron europarlamentare dell’Afd, fino alla commentatrice britannica Katie Hopkins e al controverso psicologo canadese Jordan Peterson, oltre al fuori programma della call arrivata da Musk.
L’evento ha visto una marcia per arrivare al ponte di Westminster e poi un raduno nei pressi di Downing Street, dove i relatori invitati hanno parlato al pubblico da un palco. Ci sono stati momenti di tensione quando in più occasioni i manifestanti hanno attaccato gli agenti di polizia scontrandosi con loro e lanciando oggetti per poi essere contenuti dalle forze dell’ordine. Mentre nessuna segnalazione è arrivata da Scotland Yard per la contro-protesta anti-razzista ‘March against Fascism’, che ha visto la partecipazione di circa 5.000 persone. Oltre 1.600 agenti sono stati schierati nelle strade per evitare scontri tra i gruppi rivali.
L’effetto dell’omicidio di Kirk, unito alle tensioni nel Regno dopo settimane di polemiche e proteste anche violente contro gli hotel che ospitano i richiedenti asilo, oltre alla criticissima gestione del dossier immigrazione da parte di un governo laburista (segnato dai problemi interni fra crisi di consensi e dimissioni eccellenti), ha attirato nelle strade della capitale, molte più persone di quante erano state previste. L’assassinio negli Usa, del resto, ha avuto ripercussioni politiche in tutta Europa, Spagna inclusa, col partito di estrema destra Vox che ha dato il via a una convention sovranista di due giorni a Madrid invocando una “riconquista dell’Ue” in nome di Kirk.