L’Ecuador al referendum dice no al ritorno delle basi Usa
Il presidente dell'Ecuador, Daniel Noboa, ha riconosciuto la sconfitta nel referendum da lui promosso, in cui l'elettorato era chiamato a esprimersi anche sul ritorno di basi militari statunitensi e sull'avvio di un processo costituente.
(Keystone-ATS) In un messaggio sui social ha affermato di rispettare “la volontà del popolo ecuadoriano”, assicurando che, nonostante la bocciatura, il suo “impegno con il Paese si rafforza”.
Con circa il 95% delle schede scrutinate, il “no” ha prevalso in tutti e quattro i quesiti. In particolare, la proposta di convocare un’Assemblea costituente è stata respinta da oltre il 60% degli elettori, mentre quella sul ritorno di basi militari straniere ha visto più dei due terzi dei votanti contrari. Il risultato frena il tentativo di superare l’architettura istituzionale dell’era di Rafael Correa.
Il nodo politicamente più delicato riguardava la possibilità di autorizzare nuovamente la presenza militare Usa nelle basi di Manta e Salinas, un tempo fulcro delle operazioni antidroga di Washington.
La sconfitta pesa sull’agenda di Noboa, che ha legato parte della sua strategia di sicurezza alla cooperazione con gli Stati Uniti, in un contesto segnato anche dai recenti raid ordinati dalla Casa Bianca contro presunte imbarcazioni di narcotrafficanti nei Caraibi e nel Pacifico.
Dal governo non è arrivata ancora alcuna indicazione sul futuro degli accordi preliminari già siglati con Washington, dopo la visita nel Paese della segretaria alla Sicurezza nazionale Usa, Kristi Noem.
Per Noboa si tratta della prima significativa battuta d’arresto dalla sua elezione nel 2023 e dalla riconferma in aprile.