L’AI e suoi architetti Persona dell’anno di “Time”
L'intelligenza artificiale (IA) e i suoi architetti sono "nel bene e nel male" la Persona dell'anno di "Time" per il 2025. Lo ha annunciato la rivista statunitense che dal 1927 individua la personalità o i concetti che più hanno influenzato la società in quell'anno.
(Keystone-ATS) La cover story più ambita del magazine, andata in passato a presidenti, dittatori, pontefici, sovrani e in un caso – nel 2023 Taylor Swift – a una cantante, illustra oggi come l’IA “sta influenzando, nel bene e nel male, le nostre vite”: gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, dall’accordo della Disney con Open AI per la licenza su 200 dei suoi personaggi, alla prima causa per complicità in omicidio contro ChatGPT lanciata dagli eredi di una donna uccisa dal figlio paranoico.
Tra le ombre, la cover di “Time” è caduta in una giornata in cui i titoli dei colossi IA sono scivolati in Borsa per paura di una “bolla” dopo il crollo di Oracle legato agli investimenti aggressivi nei data center.
E tuttavia, nel bene e nel male, il 2025 è stato l’anno in cui il potenziale dell’intelligenza artificiale è esploso e in cui è diventato chiaro che non ci sarà ritorno al passato, afferma il magazine: “Per aver inaugurato l’era delle macchine pensanti, per aver stupito e inquietato l’umanità, per aver trasformato il presente e oltrepassato il possibile, gli architetti dell’IA sono la Persona dell’anno”.
Due stavolta le copertine: nella prima “Time” ha messo, appollaiati su una trave di acciaio come gli operai che costruivano i primi grattacieli nella famosa foto del 1932 “Lunch atop a Skyscraper”, Mark Zuckerberg di Meta, Lisa Su di Advanced Micro Devices, Elon Musk di xAI, Jensen Huang di Nvidia, Sam Altman di Open AI, Demis Hassabis di DeepMind Technologies, Dario Amodei di Anthropic e Fei-Fei Li di World Labs. Nella seconda cover gli stessi pionieri popolano una struttura a forma delle lettere A e I velata da scaffalature.
Donald Trump è rimasto deluso: si aspettava la terza copertina dopo quelle del 2016 e del 2024. Tra i favoriti c’erano anche Papa Leone, l’attivista conservatore Charlie Kirk ucciso a un raduno nello Utah e il sindaco eletto di New York Zorhan Mamdani.
Per la terza volta in quasi 100 anni, la rivista ha scelto un gruppo di individui, dopo i giornalisti “guardiani” che rischiano morte e persecuzioni del 2018 e le donne del #MeToo del 2017 che “ruppero il silenzio” sulle molestie sessuali dei potenti.
Oltre ai CEO, “Time” ha puntato anche sulla tecnologia uscita dai loro laboratori: la rivista ha scelto in passato oggetti o concetti per la copertina di fine anno nel 1982 con il personal computer, nel 1988 con la Terra in pericolo e nel 2006 con la rivoluzione degli utenti dei social e un “TU”‘ a caratteri cubitali sulla cover.
Alla vigilia della designazione, intanto, “Time” aveva diffuso altre copertine legate a personaggi che si sono distinti in specifici settori: Leonardo DiCaprio è stato premiato come leader nello spettacolo, il gruppo all girls K-Pop Demon Hunters come rivelazione del 2025, la campionessa di basket A’Ja Wilson come atleta dell’anno, e Neal Mohan di You Tube come CEO dell’ano.