Kunstmuseum di Berna rinuncia a dipinto di Alfred Sisley

In seguito ai risultati di una ricerca sulla provenienza, il Kunstmuseum di Berna rinuncia alla proprietà di un'opera del pittore inglese Alfred Sisley. Gli eredi dell'imprenditore ebreo Carl Sachs, perseguitato dai nazisti, avevano rivendicato il dipinto.
(Keystone-ATS) Il dipinto “Le Chemin des Bois à Ville-d’Avary” del 1879 è entrato in possesso del Kunstmuseum di Berna tramite la Stiftung Kunstmuseum Bern grazie a un lascito nel 1994. Le recenti ricerche sulla provenienza hanno rivelato che l’imprenditore e collezionista d’arte ebreo Carls Sachs vendette l’opera al mercante d’arte lucernese Theodor Fischer nel 1940. La vendita può essere ricondotta alle persecuzioni del regime nazista, scrive il museo in una nota odierna.
Sachs aveva infatti ceduto le sue opere principalmente per guadagnarsi da vivere. Lui e sua moglie Margarete erano stati perseguitati dal regime nazista a causa delle loro origini ebraiche. Avendo perso quasi tutto il loro patrimonio a causa di saccheggi statali, dovettero fuggire nel 1939. Diversi membri della famiglia morirono nei campi di concentramento, indica il museo nella nota.
Stando al comunicato, Theodor Fischer – che aveva rapporti commerciali con il regime nazista – era a conoscenza della situazione di Sachs e della sua vita in esilio.
Non ci sono tuttavia indicazioni che il successivo proprietario, che ha lasciato in eredità il dipinto al Kunstmuseum, fosse a conoscenza di questi retroscena, precisa la nota. Il museo bernese sta attualmente elaborando con gli eredi di Carl Sachs un accordo amichevole, indica il comunicato. La famiglia aveva inoltrato una richiesta di restituzione dell’opera il 24 febbraio dello scorso anno. Le modalità del trasferimento saranno definite nell’intesa.
“Consolidando e pubblicando la nostra posizione, intendiamo anche dare un contributo al dibattito”, sottolinea Marcel Brülhart, membro del consiglio della Stiftung Kunstmuseum Bern, citato nella nota, “Una ricerca sulla provenienza professionale e rigorosa è la base di qualsiasi soluzione, ma senza una posizione trasparente non ci possono essere soluzioni comprensibili e pacifiche”.