Kiev accusa, “drone russo su Chernobyl”. Mosca nega

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato le forze russe di aver colpito con un drone il sarcofago che protegge il reattore della centrale nucleare di Chernobyl distrutto nell'esplosione del 1986.
(Keystone-ATS) Il Cremlino ha respinto tali affermazioni, dicendo che si tratta di una “provocazione” di Kiev nel momento in cui la dirigenza ucraina cerca di impedire che la Russia e gli Usa raggiungano un accordo per mettere fine al conflitto escludendo la stessa Ucraina.
Zelensky ha denunciato l’attacco su Telegram mentre si apprestava a cominciare i suoi incontri a Monaco nell’ambito della Conferenza sulla sicurezza, compreso quello con il vice presidente americano J. D. Vance. Secondo il presidente ucraino, il velivolo senza pilota, dotato di “una testata altamente esplosiva”, ha potuto raggiungere indisturbato la massiccia struttura di acciaio e cemento volando ad un’altitudine di non più di 85 metri, il che gli avrebbe permesso di sfuggire ai radar. L’impatto con il sarcofago ha provocato un incendio, ma non ha determinato un innalzamento del livello delle radiazioni, ha aggiunto Zelensky.
“Livelli di radiazione normali”
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha confermato che i suoi ispettori presenti nell’impianto hanno udito un’esplosione alle 1.50 ora locale, dopo la quale si è sviluppato un incendio. Ma “i livelli di radiazione rimangono normali e stabili”. Il team dell’agenzia ha pubblicato immagini in cui si vede un drone in fiamme dopo lo schianto.
“La Russia – ha scritto Zelensky – effettua attacchi di questo tipo ogni notte contro le infrastrutture ucraine e le nostre città. La Russia continua ad espandere il suo esercito. La Russia non cambia la sua folle retorica statale anti-umana. E questo significa che Putin sicuramente non si sta preparando ai negoziati”. “Attacchi di questo tipo contro siti nucleari civili sono inaccettabili e dimostrano ancora una volta che la Russia non è alla ricerca della pace”, ha scritto sui social l’Alta rappresentante per la politica estera della Ue, Kaja Kallas.
Mosca parla di “provocazione”
“L’esercito russo non fa questo”, ha risposto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Molto probabilmente – ha aggiunto – stiamo parlando dell’ennesima provocazione, di una manipolazione: questo è esattamente ciò che il regime di Kiev ama e a volte non esita a fare”. “In precedenza – gli ha fatto eco la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova – abbiamo ripetutamente messo in guardia sulla preparazione di tali provocazioni da parte del regime di Kiev. Sfortunatamente le nostre paure si sono rivelate ancora una volta giustificate”.
La centrale di Chernobyl, nel nord dell’Ucraina, era stata controllata per breve tempo all’inizio del conflitto dalle forze di Mosca. I russi controllano ancora un’altra centrale nucleare, quella di Zaporizhzhia, nella parte centrale del Paese, e accusano spesso gli ucraini di attaccare con i droni l’impianto e le aree circostanti.