Kenya: ong, 22 dimostranti uccisi nella notte a Nairobi
(Keystone-ATS) Sarebbero almeno 22 i kenioti uccisi nella serata di ieri nel sobborgo della capitale Nairobi Githurai, in scontri con la polizia susseguenti alle proteste antigovernative, secondo quanto denunciato dalla Commissione del Kenya per i diritti umani (KNHRC).
La presidente del KNHRC, Roseline Odede, in un’intervista a Citizen TV, ha confermato che si tratta “del più alto numero di vittime in una sola giornata di proteste, nella storia del paese”.
Secondo quanto ammesso dalla polizia e riportato dal sito dell’emittente, negli scontri nel sobborgo di Githurai venti agenti sono rimasti feriti ed un veicolo della polizia è stato bruciato.
Secondo le forze dell’ordine, i dimostranti erano circa seimila e la loro intenzione era attaccare la stazione di polizia della zona. I residenti hanno dichiarato che i gas lacrimogeni hanno riempito l’aria e le case, costringendoli ad uscire, e di aver sentito anche rumori di spari fino a tarda notte.
In mattinata il presidente della principale associazione professionale dei medici del paese, Simon Kigondu, aveva dichiarato all’AFP che in totale “finora sono state uccise almeno 13 persone, ma questa non è la cifra definitiva. (…) Non abbiamo mai visto nulla di simile prima d’ora. Abbiamo assistito a violenze nel 2007 dopo le elezioni, ma mai a questo livello di violenza contro persone disarmate”.
Via libera parlamento a esercito
Intanto il parlamento keniano – che ieri aveva dato il via libera alla contestata legge finanziaria 2024 – ha autorizzato la scelta del governo di dispiegare i militari in tutto il paese per affrontare i manifestanti, garantire la sicurezza e “aiutare la polizia a mantenere la normalità nel paese”.
Come riporta il sito Kenyans, il deputato Otiende Amollo ha confermato che la ratifica si è conclusa in un tempo record di 30 minuti, dopo che il leader della maggioranza, Kimani Ichung’wah, aveva presentato una mozione per ratificare l’ordinanza di ieri del ministero della difesa. Per il ministro Duale questa scelta è necessaria per contenere le proteste definite “un affronto alle infrastrutture critiche dello Stato”.
Odinga, Ruto non firmi
Sempre oggi il leader dell’opposizione Raila Odinga, in una dichiarazione dai toni forti riportata da Citizen News, ha esortato il presidente William Ruto a ritardare la firma della legge finanziaria fino a quando non saranno affrontate le istanze dei giovani che ieri sono scesi in piazza per le proteste degenerate nell’assalto al parlamento.
Odinga ha condannato l’azione repressiva del governo, invitando Ruto a sospendere la legge ed aprire la porta al dialogo, sottolineando che le questioni sollevate dalla giovane generazione non possono essere ignorate.
“Senza questi primi passi, nessuno può pensare che l’attuale situazione si risolverà presto, e nessuno deve credere che i kenioti si siederanno a guardare la polizia che massacra i loro figli in difesa di politiche le cui conseguenze sono pervasive”, ha detto Odinga.