Kasparov torna nel mirino di Mosca, arresto in contumacia
Garry Kasparov ancora una volta nel mirino di Mosca. Nei confronti dell'ex campione del mondo di scacchi e attivista politico dell'opposizione russa è stato emesso un ordine di arresto in contumacia. È accusato di "apologia pubblica del terrorismo".
(Keystone-ATS) Un reato punito dal Codice penale russo con pene detentive da cinque a sette anni.
Kasparov vive all’estero da oltre dieci anni e la custodia cautelare emessa dal tribunale Zamoskvoretsky di Mosca, della durata di due mesi, entrerà in vigore solo “dalla data dell’arresto o dell’estradizione in Russia”. Ulteriori dettagli sulle accuse non sono ancora noti, ma è probabile che queste siano legate al sostegno pubblico dato da Kasparov all’Ucraina.
Lo scacchista era stato inserito nel registro degli “agenti stranieri” già nel maggio del 2022, poco dopo l’inizio della “operazione militare speciale” di Mosca. Tre anni dopo ha quindi interrotto la sua carriera per dedicarsi all’attività politica. Nel 2012 è stato eletto nel Consiglio di coordinamento dell’opposizione russa e un anno dopo ha lasciato la Russia.
Nel 2016, a Vilnius, ha preso parte alla fondazione del Forum Russia Libera. Dall’inizio della crisi ucraina il Forum ha ospitato tre conferenze contro la guerra. Motivo che nell’aprile del 2023 ha spinto la Procura generale russa a dichiarare il movimento “organizzazione indesiderata”, pericolosa per l’ordine costituzionale e la sicurezza.
La partecipazione al movimento di opposizione in esilio è stata il motivo dell’inserimento di Kasparov nel registro dei finanziatori del terrorismo, a marzo 2024, e del primo arresto in contumacia ordinato da un tribunale della repubblica di Komi nell’aprile 2024.
A metà ottobre di quest’anno, il Servizio di sicurezza (Fsb) ha accusato Kasparov e altri 22 attivisti del “Comitato contro la guerra” – tra cui l’ex oligarca Mikhail Khodorkovsky e il giornalista e politico dell’opposizione Vladimir Kara-Murrza – di attività terroristiche e di “tentativi di presa del potere con metodi violenti”.
La decisione è stata motivata dalla creazione da parte dei membri del Comitato della “Piattaforma delle forze democratiche russe”, la quale si propone come alternativa alle attuali autorità russe e “assemblea costituente per il periodo di transizione”. L’Fsb ha osservato che lo statuto del Comitato – la “Dichiarazione di Berlino” del 30 aprile 2023 – esprime la “necessità di eliminare l’attuale governo russo” e per questo costituisce una minaccia.
Proprio intorno all’adozione del documento e alle modalità di lotta politica di recente nel Comitato si è creata una spaccatura, che vede contrapposti da un lato lo scacchista Kasparov, dall’altro il giornalista Kara-Murza.