Jet da combattimento, il 63% degli svizzeri vuole rivotare

Due svizzeri su tre vogliono tornare a votare sull'acquisto di un jet per l'aeronautica militare: è quanto emerge da un sondaggio rappresentativo pubblicato oggi dal portale informativo Infosperber.
(Keystone-ATS) A 1005 persone nella Svizzera tedesca e in Romandia l’istituto Demoscope ha posto in agosto la domanda seguente: “Nella votazione popolare del 2020 sull’acquisto di nuovi aerei da combattimento, il Consiglio federale aveva garantito un costo massimo di 6 miliardi di franchi: ritiene che il voto debba essere ripetuto a causa dei notevoli costi aggiuntivi?”,
Il 63% ha risposto sì, il 31% no e il 6% non si è espresso. Non sono state riscontrate grandi differenze tra le fasce d’età e i sessi. Per contro, il desiderio di tornare sul tema è risultato significativamente più forte nella Svizzera romanda (76% di sì) che in quella tedescofona (58%).
Come si ricorderà il 27 settembre 2020 il popolo aveva approvato l’acquisto con il 50,1% dei voti: se solo 4’258 dei 1’605’839 votanti favorevoli si fossero espressi in modo contrario la proposta sarebbe stata respinta. Nelle spiegazioni del Consiglio federale che accompagnavano le schede (il “libretto” di votazione) l’importo di 6 miliardi figurava più volte. Per esempio alla pagina 77 (“Il decreto federale sul quale siamo chiamati a votare prevede che per l’acquisto dei nuovi aerei non possano essere spesi più di 6 miliardi di franchi”) e nel testo stesso del decreto (“il volume finanziario non eccede 6 miliardi di franchi”).
In una nota del libretto di votazione si fa riferimento anche all’inflazione. Secondo Infosperber, tenendo conto del rincaro dal 2018 l’importo sarebbe oggi di circa 6,4 miliardi. Al momento però il Consiglio federale calcola che i costi per comprare 36 cacciabombardieri potrebbero arrivare sino a 7,3 miliardi.