Italia: fiumi e frane, in Romagna torna la paura
(Keystone-ATS) Dopo un anno e mezzo torna la paura. Dopo l’alluvione che nel maggio 2023 ha devastato la Romagna, un altro evento climatico estremo è tornato a colpire una parte di quelle zone.
Forti piogge, persistenti e ininterrotte, hanno causato tracimazioni di fiumi, allagamenti e frane e hanno costretto un migliaio di persone a lasciare le loro abitazioni, soprattutto nel Ravennate.
Le situazioni più complesse, al momento, riguardano il Senio nella zona di Cotignola, il Lamone a Bagnacavallo e l’Idice nel Bolognese.
In particolare la rottura dell’argine del fiume Lamone a Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, “ha determinato una fortissima situazione di pericolo in tutto il territorio a nord del Lamone sia nel territorio del comune di Bagnacavallo che nel territorio del comune di Ravenna”, scrive il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, che ha disposto l’evacuazione totale per i residenti nel perimetro delineato da alcune strade. Due persone sarebbero disperse.
“Stiamo lavorando per salvare tutte le persone che possiamo. La situazione è poco bella”, ha dichiarato all’agenzia di stampa italiana Ansa il sindaco Bagnacavallo, Matteo Giacomoni. Sono in corso operazioni di soccorso e salvataggio di persone anche sui tetti.
Ci sono molte situazioni critiche in Appennino, a partire da Modigliana, dove ieri sera è avvenuta la prima tracimazione.
Per il rischio di esondazione di un fiume, dalla nottata la circolazione ferroviaria è sospesa tra Forlì e Faenza, tra Ravenna e Castelbolognese, tra Ravenna e Ferrara, e tra Ravenna e Faenza.
È emergenza maltempo anche nelle Marche. Ad Ancona è straripato il torrente Aspio, intere zone della città e gran parte delle strade sono chiuse e le frazioni Paterno-Montesicuro sono isolate per alcune frane