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Israele respinge critiche di 14 Paesi per insediamenti Cisgiordania

Keystone-SDA

Ira di Israele contro i 14 Paesi che hanno condannato la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania. Il Ministro degli esteri israeliano Gideon Sa'ar afferma che "i governi stranieri non limiteranno il diritto degli ebrei a vivere nella loro terra".

(Keystone-ATS) “Israele respinge fermamente la dichiarazione rilasciata da Paesi stranieri in merito alla decisione del Consiglio dei Ministri sugli insediamenti in Giudea e Samaria”, ha dichiarato Sa’ar citato dal Times of Israel.

“I governi stranieri non limiteranno il diritto degli ebrei a vivere nella Terra di Israele, e qualsiasi richiesta del genere è moralmente sbagliata e discriminatoria nei confronti degli ebrei”, ha aggiunto.

“La decisione del gabinetto di istituire 11 nuovi insediamenti e di formalizzarne altri otto ha lo scopo, tra le altre cose, di contribuire ad affrontare le minacce alla sicurezza che Israele sta affrontando”, ha sostenuto Sa’ar.

Ieri sera Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Islanda, Irlanda, Giappone, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Regno Unito, hanno condannato in una nota congiunta “l’approvazione da parte del gabinetto di sicurezza israeliano di istituire 19 nuovi insediamenti nella Cisgiordania occupata”.

Dopo aver condannato questa “azione unilaterale” che viola il diritto internazionale e “rischia di alimentare l’instabilità”, i 14 Paesi hanno anche esortato lo Stato ebraico “a revocare tale decisione, così come l’espansione degli insediamenti”.

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