Israele distrugge l’aeroporto a Sana’a, tregua Usa-Houthi

Caccia israeliani hanno compiuto oggi diversi raid sull'aeroporto internazionale di Sana'a, capitale dello Yemen. Lo scalo è stato messo completamente fuori uso in un quarto d'ora, ha fatto sapere l'Idf.
(Keystone-ATS) Decine di aerei da combattimento dello Stato ebraico hanno sganciato sull’aeroporto, da anni in mano al gruppo filoiraniano degli Houthi, 50 bombe. Secondo fonti yemenite, sono stati attaccate almeno tre centrali elettriche, una scuola di aviazione e una fabbrica che produce elementi utili per assemblare missili. Distrutti anche gli aerei civili sulle piste.
“L’aeronautica militare israeliana ha attaccato e distrutto infrastrutture degli Houthi presso l’aeroporto principale di Sana’a, nello Yemen, provocandone la completa inutilizzabilità. Lo abbiamo messo fuori uso”, ha confermato un portavoce dell’Idf, che in precedenza aveva invitato a evacuare l’area. Israele aveva già attaccato lo scalo lo scorso mese di dicembre.
“Questo è avvenuto in seguito al lancio di razzi da parte dell’organizzazione terroristica contro l’aeroporto Ben Gurion” di domenica scorsa. Secondo il portavoce, lo scalo viene utilizzato dal gruppo filoiraniano per il trasferimento di armi e miliziani ed è regolarmente operato a fini terroristici.
“Houthi hanno capitolato”
Il presidente americano Donald Trump ha poi annunciato dallo Studio Ovale con un colpo di scena che gli Stati Uniti porranno immediatamente fine ai bombardamenti contro gli ex ribelli, che oggi governano buona parte dello Yemen, poiché hanno informato l’amministrazione di “non voler più combattere”.
“Gli Houthi hanno capitolato”, ha reso noto il Commander in chief. “Ci fideremo della loro parola. Dicono che non colpiranno più le navi nel Mar Rosso: e questo era lo scopo del nostro lavoro”, ha aggiunto. Subito dopo, è arrivata la conferma di un accordo di cessate il fuoco tra Washington e gli yemeniti dall’Oman, tradizionale mediatore in Medio Oriente e che anche in questo caso ha tenuto i contatti con le due parti.
Non c’è una tregua all’orizzonte invece tra Houthi e Israele. Un alto funzionario delle milizie ha assicurato che “le operazioni contro Israele a sostegno di Gaza continueranno”.
Il ministro della Difesa Israel Katz, in una nota congiunta con il premier Benjamin Netanyahu, ha puntato il dito verso la guida suprema della repubblica islamica, Ali Khamenei: “Questo è un messaggio di avvertimento al capo della piovra iraniana. Siete direttamente responsabili di ogni attacco degli Houthi contro lo Stato di Israele e pagherete interamente le conseguenze”, ha avvertito. Mentre l’annuncio di Trump sullo stop ai bombardamenti in Yemen ha provocato sconcerto tra i funzionari dello Stato ebraico.