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Israele: 7 nuove rivelazioni dalle inchieste dell’IDF sul 7 ottobre

Keystone-SDA

L'obiettivo di uccidere 600 civili a Ofakim, due piani d'invasione posticipati, segnali d'allarme ignorati. Il ruolo dell'aeronautica e l'enorme divario tra le previsioni peggiori e la realtà. È quanto emerge dalle indagini dell'IDF sulla strage del 7 ottobre 2023

(Keystone-ATS) Secondo i rapporti delle Forze di difesa, di cui riferisce la stampa israeliana, Raed Saad, a capo del settore operativo di Hamas, ha ideato l’attacco senza l’uso di tunnel, a causa della barriera sotterranea costruita da Israele. Il piano prevedeva la formazione di battaglioni d’élite di Hamas con riserve pronte per ogni unità.

L’intelligence israeliana avrebbe sottovalutato le prove raccolte nel 2017, che già delineavano un’invasione con trasmissioni in diretta dai kibbutz e dagli avamposti occupati, nonché attacchi a infrastrutture strategiche nel sud del paese.

Tra i dati emersi, Hamas avrebbe pianificato di attaccare già nel 2022 e poi durante la Pasqua ebraica del 2023, quando il capo di Stato maggiore Herzi Halevi si trovava in una base vicino alla Striscia di Gaza.

Inoltre, un’inchiesta ha rivelato che l’intelligence non ha interpretato correttamente segnali d’allarme, come la serie tv “Pugno dei Liberi”, prodotta da Hamas e lodata dal suo leader Yahya Sinwar, che mostrava una simulazione di incursione in territorio israeliano.

Il rapporto poi evidenzia anche il ritardo nella risposta operativa: il peggior scenario ipotizzato dall’IDF prevedeva l’infiltrazione di circa 70 terroristi da 4-8 punti diversi, ma il 7 ottobre sono entrati 1’175 uomini già nella prima ondata.

La confusione nel comando centrale ha complicato la gestione della crisi, con errori nel riconoscimento di località chiave e ritardi nelle informazioni trasmesse.

L’aeronautica militare ha compiuto il primo attacco con droni alle 7.14, mentre il primo bombardamento aereo è avvenuto solo alle 7.55. Alle 9.30, il comandante dell’aeronautica ha ordinato di sigillare il confine, autorizzando l’attacco su qualsiasi movimento sospetto nel raggio di un chilometro dalla barriera.

Secondo i dati riportati, l’attacco di Hamas ha coinvolto complessivamente 5’500 uomini, passati attraverso 114 varchi lungo il confine con l’ausilio di droni, deltaplani, imbarcazioni e un lancio massiccio di razzi.

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