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Israele, completa demilitarizzazione di Gaza per fase 2

Keystone-SDA

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar chiede la 'completa demilitarizzazione' di Gaza per passare alla seconda fase dell'accordo sulla tregua.

(Keystone-ATS) Sa’ar ha anche rivendicato il blocco degli aiuti umanitari: “Gli aiuti umanitari sono diventati la principale fonte di reddito di Hamas a Gaza. Quei soldi li usano per il terrorismo, per ripristinare le loro capacità e per far entrare più giovani terroristi nella loro organizzazione”.

Il disarmo di Hamas è una “linea rossa”, ha dal canto suo replicato all’AFP Sami Abu Zouhri, uno dei leader del movimento islamista palestinese.

“Ogni discussione sulle armi della resistenza (a Israele) è un nonsenso. Le armi della resistenza sono una linea rossa per Hamas e tutti i gruppi di resistenza”, ha detto Zuhri. “È una questione non negoziabile” e “ogni discussione sulla deportazione dei combattenti della resistenza o del nostro popolo è respinta” in anticipo, ha aggiunto.

Piano egiziano

Intanto, secondo quanto riferisce l’emittente panaraba Sky News Arabia, il piano egiziano per la ricostruzione della Striscia di Gaza prevede di “mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza” e richiede “disposizioni per una governance transitoria e la garanzia della sicurezza in modo da preservare le prospettive di una soluzione a due Stati”.

Il piano propone inoltre di “lavorare a una proposta progressiva di gestione della Striscia durante la ricostruzione, tenendo conto della tutela del diritto del popolo palestinese a rimanere sulla propria terra”, scrive ancora la tv.

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