Iran replica a Trump, ‘mai chiesto incontro, guerrafondaio’

La missione iraniana presso l'Onu ha replicato alle parole di Trump secondo cui Teheran avrebbe contattato Washington chiedendo un incontro alla Casa Bianca.
(Keystone-ATS) “Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca”, ha affermato citato da Sky News.
“L’unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di ‘eliminare’ la Guida Suprema dell’Iran. “L’Iran NON negozia sotto costrizione, NON accetterà la pace sotto costrizione, e certamente NON con un guerrafondaio”. L’Iran “risponderà a qualsiasi minaccia con una contro-minaccia e a qualsiasi azione con misure di reciprocità.”
Intanto, con voce affaticata e tono monocorde, volto tirato, Ali Khamenei si è rivolto alla nazione con un messaggio alla tv sfidando Israele e Stati Uniti per mostrare una parvenza di solidità del regime, ma gli oltre 9 minuti di intervento mostrano al mondo un leader in difficoltà, al di là del proclami minacciosi. Il rimbombo fa intendere che si trovi in un bunker.
L’inquadratura scelta dall’emittente di stato è la stessa utilizzata nell’ultimo discorso della Guida suprema, nei giorni scorsi. L’86enne Khamenei appare mezzobusto, seduto, affiancato sulla destra da una foto dell’ayatollah Khomeini (il fondatore della Repubblica islamica) e sulla sinistra dalla bandiera iraniana a sinistra. A coprire lo sfondo, una tenda beige che rende il set ancora più dimesso. Quasi tetro.
Per oltre 9 minuti il capo della teocrazia accusa “il nemico sionista” di aver “commesso un errore e un grave crimine” bombardando l’Iran, ma assicura che sta subendo in rappresaglia una “punizione severa” che “lo ha indebolito”. E ne è prova il fatto che “i suoi amici americani sono entrati in scena”. Quindi, l’avvertimento a Donald Trump: “Ci ha minacciato apertamente con una dichiarazione inaccettabile, chiedendo di arrenderci”, ma “qualsiasi intervento militare da parte” americana “causerà senza dubbio danni irreparabili”.
Parole durissime, che tuttavia la Guida suprema pronuncia con freddezza, senza mai accendersi, solo scuotendo la testa leggermente ogni tanto. Con lo sguardo diretto alla telecamera ma gli occhi che sembrano puntare altrove dietro le lenti degli occhiali. Un’immagine lontana anni luce da quella di Benyamin Netanyahu, che con toni ed espressione ben più decisi annunciava davanti alla stampa di essere “sulla strada della vittoria”, commentando l’operazione ‘Rising Lion’.