Iran: Pezeshkian, pronti ad azioni più dure se Israele va avanti

L'Iran è pronto a intensificare l'escalation della sua risposta agli attacchi d'Israele, in forme "molto più dure", se l'azione israeliana andrà avanti e Washington non sarà in grado di trattenere il governo di Benyamin Netanyahu.
(Keystone-ATS) Lo ha affermato oggi il presidente Masoud Pezeshkian, in dichiarazioni citate dai media ufficiali di Teheran e riprese anche da siti dell’opposizione iraniana all’estero.
“Se gli USA non freneranno il regime sionista – ha detto Pezeshkian – l’Iran sarà costretto a ricorrere a risposte più dolorose. Se l’aggressione continua, gli aggressori devono attendersi colpi molto più duri”.
Intanto, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters sul suo sito, l’Iran ha chiesto a Qatar, Arabia Saudita e Oman di fare pressione sul presidente degli USA Donald Trump affinché usi la sua influenza su Israele per far accettare un cessate il fuoco con Teheran, in cambio della flessibilità dell’Iran nei negoziati sul nucleare.
Bozza G7 per la deescalation ma Trump non ha firmato
Il Gruppo dei sette (G7, di cui fanno parte Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Giappone e Stati Uniti) ha una bozza di comunicato congiunto per la deescalation del conflitto tra Israele e Iran, ma Trump non l’avrebbe ancora firmata. Lo indica sul proprio sito Reuters, che ha visionato il testo e sentito due fonti.
La bozza contiene l’impegno per salvaguardare la stabilità dei mercati, inclusi i mercati energetici, e dice che Israele ha il diritto di difendersi.
Trump: Iran deve dialogare
“Loro vogliono dialogare, ma avrebbero dovuto farlo prima. Hanno avuto sessanta giorni, devono fare un accordo. Gli iraniani non vinceranno questa guerra, devono parlare e devono parlare subito, prima che sia troppo tardi”, ha detto Trump a margine di un bilaterale con il primo ministro del Canada Mark Carney, rispondendo a chi domandava se avesse avuto segnali di deescalation da parte dell’Iran.
L’incontro tra Trump e Carney è avvenuto a Kananaskis (Alberta, Canada occidentale), in occasione del vertice del G7.
Israele compie raid a Teheran
Israele oggi ha ripreso gli attacchi su Teheran principalmente nelle zone orientali e occidentali della capitale.
Tra le zone interessate vi sono il grande centro commerciale Iranmal e i dintorni del quartiere olimpico.
Nel frattempo, molti abitanti del distretto 3 di Teheran si stanno preparando a lasciare la città, dopo che l’esercito dello Stato ebraico ha emesso un avviso di evacuazione dell’area.
Strage nella sede della tv iraniana
Un raid ha colpito la televisione di Stato iraniana, secondo quanto riportano alcuni media a Teheran. Ad essere colpito è stato l’edificio della Radiotelevisione della Repubblica islamica dell’Iran (Irib), che ha interrotto immediatamente le trasmissioni in diretta.
Un’esplosione è avvenuta mentre la conduttrice stava parlando degli attacchi israeliani: la giornalista ha abbandonato immediatamente lo studio, secondo quanto testimonia un video rilanciato dai media iraniani.
I media ufficiali di Teheran, ripresi anche da siti dell’opposizione iraniana all’estero, indicano che l’attacco ha causato “diversi morti” fra giornalisti e maestranze. La sede della televisione, nel cuore di Teheran, è situata in un quartiere punteggiato di abitazioni residenziali, edifici istituzionali, ambasciate e uffici di corrispondenza di media come l’agenzia France-Presse (Afp).
L’emittente ha comunque ripreso le trasmissioni.
L’esercito israeliano conferma l’attacco
L’esercito israeliano ha confermato ufficialmente l’attacco alla sede della televisione, sostenendo che “il centro comunicazioni del regime iraniano è stato utilizzato dalle forze armate iraniane per attività militari”.
Le forze armate dello Stato ebraico indicano inoltre che “il centro è stato utilizzato dai militari per promuovere operazioni sotto copertura civile, utilizzando mezzi e risorse proprie. Prima dell’attacco, l’esercito israeliano ha avvertito la popolazione, anche tramite telefonate”.
Iran: “È un crimine di guerra”
Dal canto suo, l’Iran condanna l’attacco all’emittente come “un atto spregevole e un crimine di guerra” e ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire.
L’attacco agli uffici dell’emittente durante una trasmissione in diretta è stato un “atto spregevole” e un “crimine di guerra”, ha affermato il portavoce del ministero iraniano degli esteri Esmaeil Baqaei. “Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve agire ora per impedire all’aggressore genocida di commettere ulteriori atrocità contro il nostro popolo”.