Iran: IDF, eliminato capo di Stato maggiore Ali Shadmani

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato oggi di aver eliminato nei suoi attacchi il più alto comandante militare iraniano, il capo dello Stato maggiore iraniano Ali Shadmani, in carica da appena quattro giorni dopo l'uccisione del suo predecessore.
(Keystone-ATS) “Durante la notte, l’Aeronautica militare israeliana, avvalendosi di precise informazioni d’intelligence ricevute dal Direttorato Intelligence dell’IDF e cogliendo un’opportunità improvvisa, ha colpito un centro di comando operativo nel cuore di Teheran, eliminando Ali Shadmani, capo di Stato maggiore in tempo di guerra, il più alto comandante militare iraniano e il braccio destro del leader supremo Ali Khamenei”, ha affermato nel comunicato l’IDF.
“Shadmani ricopriva il doppio incarico di capo di Stato maggiore in tempo di guerra e comandante del Comando d’emergenza delle Forze armate iraniane. Aveva autorità sia sul corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC) sia sull’esercito regolare”, ha proseguito. “All’inizio dell’operazione era stato nominato alla guida delle Forze armate iraniane dopo l’eliminazione del suo predecessore, Alaa Ali Rashid, ucciso nel colpo d’apertura dell’Operazione ‘Rising Lion'”, ha detto ancora l’esercito israeliano.
Il capo della direzione delle operazioni dell’esercito israeliano Oded Basiuk ha poi dichiarato ai giornalisti che “abbiamo neutralizzato il principale quartier generale di emergenza militare del regime iraniano”. L’attacco ha costretto i restanti membri della leadership militare iraniana a fuggire. Basiuk ha affermato che l’IDF è “pronto e a continuare a eliminare uno per uno i capi del terrorismo in Iran”.
Dal canto suo il capo della direzione dell’intelligence militare israeliana Shlomi Binder ha dichiarato oggi agli ufficiali che presto “daranno il via alle operazioni ” in altre zone dell’Iran, dopo che l’esercito “ha spianato la strada a Teheran”.
In giornata due potenti esplosioni sono state udite nel centro e nel nord di Teheran, senza alcuna indicazione immediata sulla loro origine.
Secondo il ministro della salute iraniano, Mohammad-Reza Zafarghandi, circa 1’800 persone sono rimaste finora ferite negli attacchi israeliani.
Teheran, colpita sede Mossad
L’Iran afferma invece di aver colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, vicino a Tel Aviv. Lo scrive la Tass che cita l’agenzia di stampa iraniana Tasnim.
Il sindaco di Ramat, Hasharon Itzhak Rochberger, ha riferito che un incendio è scoppiato oggi nella località a pochi chilometri a nord di Tel Aviv in seguito al lancio di missili dall’Iran: nella stessa zona (Glilot), si trovano la sede dell’Unità speciale 8200 e una sede del Mossad.
Il portavoce dell’esercito israeliano (IDF), Effi Deferin, ha dichiarato che tra la notte scorsa e questa mattinata l’Iran ha lanciato circa 30 missili contro Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata.
Da parte sua il generale di brigata Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell’esercito iraniano, citato dall’agenzia Tasnim, ha dichiarato che “i recenti attacchi hanno portato alla distruzione diffusa di strutture militari e militari nel cuore dell’entità sionista, a Tel Aviv e Haifa, e le prossime ore l’escalation sarà più intensa e diffusa”. Secondo il generale, con gli ultimi raid l’Iran ha lanciato “una nuova ondata di attacchi con armi moderne e avanzate, e ciò che sta per arrivare sarà ancora più violento”.
L’Iran afferma inoltre di aver “abbattuto con successo” un caccia F-35 israeliano a Tabriz, nel nordovest del paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Turchia.