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Iperturismo, in Svizzera “contenuto” ma regioni prendono misure

Keystone-SDA

Confrontate con il fenomeno dell'iperturismo, alcune destinazioni turistiche in Svizzera hanno già adottato contromisure per frenare gli effetti del sovraffollamento. Nei prossimi anni potrebbe essere elaborata anche una strategia nazionale.

(Keystone-ATS) Uno sguardo sui vari social mette in luce la questione del cosiddetto “overtourism” nella Confermazione: visitatori dall’Asia (perlopiù dalla Corea del Sud) postano regolarmente i loro scatti dal pontile di Iseltwald, sul lago di Brienz, reso famoso da una serie di Netflix e preso d’assalto alla ricerca della foto ricordo perfetta.

Ma non si tratta dell’unica località gettonata dai turisti. Nel solo Oberland bernese si può anche citare Lauterbrunnen, dove si assiste regolarmente a “colli di bottiglia” e ingorghi di visitatori.

Il fenomeno non è nuovo su scala globale (basti pensare alle città d’arte in Italia) e la Svizzera non fa eccezione, “anche se il sovraffollamento qui appare più limitato e contenuto a livello stagionale e regionale”, spiega Adrian Müller, esperto di turismo presso l’Università di Berna.

Inoltre l'”overtourism è un fenomeno soggettivo”, sostiene Müller. Vale a dire che si tratta perlopiù di una questione legata alla percezione del singolo individuo: “se ci si sente limitati nella propria vita quotidiana, un luogo può apparire eccessivamente visitato, anche quando il flusso di turisti è moderato”, spiega l’esperto.

Bus stracolmi e aumento dei prezzi

Ma l’iperturismo ha ripercussioni concrete. Tra gli effetti del fenomeno, i ricercatori evidenziano da un lato un sovraccarico delle infrastrutture, ingorghi, trasporti pubblici affollati, lunghe code, saturazione degli spazi pubblici e, dall’altro, inquinamento sia fonico che ambientale.

“Le conseguenze indirette possono essere anche sociali ed economiche, con l’aumento degli affitti, l’incremento del numero di locazioni a breve termine e la scomparsa delle infrastrutture locali per favorire quelle turistiche. Queste dinamiche possono avere un impatto negativo sulla convivenza in alcuni quartieri”, prosegue Müller.

Le misure

In Svizzera non esistono ancora misure concrete per combattere l’overtourism, ma “il tema sarà inserito come priorità nella prossima revisione della strategia nazionale per il turismo”, afferma Müller, sottolineando che il problema nel frattempo è riconosciuto anche a livello federale.

Alcune regioni hanno già iniziato ad affrontare la questione introducendo nuove misure su scala locale, come ad esempio restrizioni all’accesso, tariffe d’ingresso o campagne di comunicazione. In Appenzello Interno è stato istituito un sistema di prenotazione dei parcheggi, in particolare per limitare il sovraffollamento nei pressi dell’Alpstein.

Per raggiungere il lago alpino Oeschinensee, nel canton Berna, è ora obbligatorio prenotarsi in anticipo per accedere alla funivia. Mentre a maggio la Landsgemeinde di Glarona ha approvato il divieto di circolare in auto lungo le rive del lago di Klöntal durante tre domeniche all’anno a partire dal 2026.

Distribuite nel tempo e nello spazio

Per contrastare gli effetti dell’iperturismo, Svizzera Turismo intende migliorare la distribuzione dei flussi di visitatori, sia a livello stagionale che regionale, promuovendo in particolare i soggiorni primaverili e autunnali e mettendo in maggiore risalto le destinazioni che non rientrano nel circuito turistico tradizionale. Una nuova campagna mette ad esempio in evidenza località poco frequentate come Berthoud (BE), Bremgarten (AG) e Auvernier (NE).

“Una soluzione è quella di puntare a una crescita qualitativa piuttosto che quantitativa. L’obiettivo non dovrebbe essere quello di conquistare un numero elevato di visitatori, ma piuttosto ottenere un maggiore valore aggiunto per ogni singolo soggiorno”, riassume Müller, citando come potenziali vie il prolungamento dei pernottamenti, l’utilizzo di fornitori di servizi locali e un maggiore consumo di prodotti regionali.

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