Indici PMI svizzeri migliorano, malgrado i dazi di Trump

I dazi imposti alla Svizzera dal presidente americano Donald Trump non rendono le aziende elvetiche ancora più pessimiste.
(Keystone-ATS) È questa, in estrema sintesi, l’informazione che emerge dagli indici PMI elvetici, cioè dagli indicatori che illustrano il comportamento dei manager che, nelle imprese, si occupano degli acquisti aziendali.
Per quanto riguarda l’industria il parametro si è attestato in agosto a 49,0 punti, in progressione di 0,2 punti rispetto a luglio, ha indicato oggi UBS, istituto che nel 2023 è subentrato a Credit Suisse (CS) nel pubblicare il dato. L’indicatore si conferma peraltro per il 32esimo mese consecutivo al di sotto della soglia di crescita fissata a 50. Ma è superiore alle previsioni degli analisti interrogati dall’agenzia Awp, che andavano da 45,0 a 48,0 punti.
Passando all’ambito dei servizi, il relativo indice PMI si è attestato in agosto a 43,9 punti, con un miglioramento mensile di 2,1 punti. L’indicatore rimane quindi anche in questo caso sotto la soglia di crescita ed è nella fascia bassa delle aspettative degli economisti, che scommettevano su valori fra 42,0 a 50,0 punti.
In entrambi i settori – industria e servizi – può essere osservato con particolare attenzione il segmento dell’impiego: nel ramo secondario il relativo sottoindice è sceso a 46,1 (-2,4 punti mensile), mentre nel terziario si è contratto a 43,8 punti (-4,1 punti).
I sondaggisti hanno anche posto alle imprese domande speciali relative all’impatto della politica doganale di Trump. Il 41% (+10 punti percentuali) afferma di aver vissuto un aumento degli ostacoli al commercio negli ultimi 12 mesi. Ma la maggior parte delle aziende che esportano negli Stati Uniti trasferisce il 50% o più dei costi aggiuntivi doganali sui propri clienti; solo un’azienda su otto si fa carico dell’intero onere. Altre imprese hanno dichiarato che al momento non è ancora chiaro se e in che misura i costi aggiuntivi potranno essere ribaltati sulla clientela.
La versione svizzera dell’indice PMI si inserisce in una tradizione nata negli Stati Uniti che risale ai primi decenni del secolo scorso: è stato infatti nel 1931 che la National Association of Purchasing Management (NAPM) raccolse per la prima volta i dati degli acquisti. Oggi in tutto il mondo il PMI figura fra gli indicatori economici più seguiti per tastare il polso allo stato di un’economia. Normalmente gli indici vengono pubblicati il primo giorno feriale del mese, come è stato il caso oggi.