Indici PMI svizzeri: male l’industria, bene i servizi

Meno ottimismo nell'industria, più nei servizi: è questa, in estrema sintesi, l'informazione che emerge dagli indici PMI elvetici, cioè dagli indicatori che illustrano il comportamento dei manager che, nelle imprese, si occupano degli acquisti aziendali.
(Keystone-ATS) Per quanto riguarda l’industria il parametro si è attestato in settembre a 46,3 punti, in flessione di 2,7 punti rispetto ad agosto, ha indicato oggi UBS, istituto che nel 2023 è subentrato a Credit Suisse (CS) nel pubblicare il dato. L’indicatore si conferma peraltro per il 33esimo mese consecutivo al di sotto della soglia di crescita fissata a 50. Ed è inferiore alle previsioni degli analisti interrogati dall’agenzia Awp, che andavano da 47,0 a 48,9 punti.
Passando all’ambito dei servizi, il relativo indice PMI si è attestato in settembre a 51,3 punti, con un miglioramento mensile di 7,4 punti. L’indicatore torna quindi a superare la soglia di crescita e supera le aspettative degli economisti, che scommettevano su valori fra 44,0 a 49,2 punti.
In entrambi i settori – industria e servizi – può essere osservato con particolare attenzione il segmento dell’impiego: nel ramo secondario il relativo sottoindice è sceso a 44,2 (-2,2 punti mensile), mentre nel terziario è rimasto quasi stabile a 43,7 punti (+0,2 punti).
I sondaggisti hanno anche posto alle imprese domande speciali relative all’impatto della politica doganale del presidente americano Donald Trump. Il 47% (+6 punti percentuali) delle aziende industriali afferma di aver vissuto un aumento degli ostacoli al commercio negli ultimi 12 mesi. Per quanto riguarda le società attive nei servizi la situazione è rimasta invariata rispetto ad agosto: circa tre quarti hanno continuato a dichiarare di non essere state interessate da alcun cambiamento nelle misure protezionistiche nell’ultimo anno e di non aspettarsi mutamenti nei prossimi dodici mesi.
La versione svizzera dell’indice PMI si inserisce in una tradizione nata negli Stati Uniti che risale ai primi decenni del secolo scorso: è stato infatti nel 1931 che la National Association of Purchasing Management (NAPM) raccolse per la prima volta i dati degli acquisti. Oggi in tutto il mondo il PMI figura fra gli indicatori economici più seguiti per tastare il polso allo stato di un’economia. Normalmente gli indici vengono pubblicati il primo giorno feriale del mese, come è stato il caso oggi.