India, una donna russa trovata in una grotta con due figlie

Grande curiosità in India per la vicenda di Nina Kutina, una quarantenne russa rintracciata dalla Polizia dello stato del Karnataka nella foresta di Gokarna, dove la donna viveva da tempo imprecisato dentro una grotta, con le figlie, due bambine di sei e cinque anni.
(Keystone-ATS) Secondo gli agenti della polizia, che le ha trovate grazie al bucato steso ad asciugare, la donna, priva di documenti in regola, aveva allestito nella grotta un rifugio, con stoviglie, fornelletto da campo, brandine.
Nelle interviste rilasciate a televisioni locali prima di essere accompagnata in un centro di accoglienza, la donna ha parlato di una scelta “libera e felice”, nonostante la minaccia di serpenti e altri animali selvatici presenti nella zona, e ha sostenuto che “vivere nella natura garantisce buona salute. Gli animali sono amichevoli”, ha detto. “I pericoli vengono dagli esseri umani. Le bambine qui erano felici, giocavano e nuotavano nella cascata a pochi metri”.
Grazie ai contatti con l’Ambasciata russa a Delhi, gli inquirenti hanno ricostruito gli ultimi spostamenti del singolare gruppetto, e scoperto che la donna si troverebbe in India da vari anni, con un visto scaduto dal 2017. Rintracciato nel frattempo anche il padre delle bambine, Dror Goldstein, un uomo d’affari israeliano, che ha affermato di avere denunciato la scomparsa della donna e ha chiesto la custodia delle figlie.
I media indiani non smettono di discutere sulla scelta “radicale” della donna; alcuni opinionisti arrivano a sostenere che il governo dovrebbe prorogarle il visto e permetterle di vivere nel paese.