In Serbia migliaia a nuove contromanifestazioni, anche Vucic

Decine di migliaia di persone in tutta la Serbia, per la quarta volta, hanno nuovamente manifestato in serata per contestare il movimento di protesta degli studenti.
(Keystone-ATS) I manifestanti chiedono la fine dei continui blocchi stradali e di poter tornare alla normale vita quotidiana senza più scompensi e restrizioni alla circolazione, al lavoro e allo studio.
Raduni e cortei contro il movimento di protesta e i ‘blokaderi’, come in Serbia vengono denominati gli organizzatori dei blocchi stradali, si sono svolti a Belgrado e in decine di altre città grandi e piccole. Tante le bandiere della Serbia, palloncini con i colori nazionali bianco, rosso e blu, oltre a cartelli e striscioni a favore del governo e del presidente Aleksandar Vucic. Lo stesso Vucic e la presidente del parlamento Ana Brnabic si sono uniti a una contromanifestazione organizzata in un quartiere periferico di Belgrado.
A Zemun, sobborgo della capitale sul Danubio, alla contromanifestazione hanno partecipato i ministri degli esteri Marko Djuric, delle finanze Sinisa Mali e dell’interno Ivica Dacic. Anche se i raduni – tutti regolarmente annunciati e autorizzati dalle autorità – si sono svolti in generale senza eccessivi problemi per l’ordine pubblico, tensioni si sono tuttavia registrate a Ciaciak, Sabac, Nis e altre località, dove a scendere in piazza, in raduni come sempre non annunciati, sono stati anche manifestanti antigovernativi, che hanno insultato e provocato i dimostranti anti-proteste, che hanno a loro volta risposto animosamente.
La situazione più critica si è avuta a Ciaciak, 150 km circa a sud di Belgrado, dove i due cortei contrapposti sono quasi venuti a contatto, con le forze di polizia in assetto antisommossa intervenute a sedare piccoli tafferugli, e a formare massicci cordoni per separare le opposte fazioni.
Parlando con i giornalisti, il presidente Vucic ha detto che sono sempre più numerosi i manifestanti che scendono in piazza per contestare il movimento di protesta e per chiedere il ritorno alla normale vita quotidiana. E ha accusato i ‘blokaderi’ di aver deliberatamente deciso oggi di provocare incidenti in alcune città teatro delle contromanifestazioni. Vucic ha ribadito al tempo stesso che la sua proposta di dialogo agli studenti in agitazone resta sempre valida.