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Tracce di “donne cancellate” dal vecchio manicomio di Como

L’archivio del vecchio Ospedale psichiatrico San Martino, attivo a Como dal 1882 e per oltre un secolo, comprende 42’000 cartelle mediche. Il fotografo Gin AngriCollegamento esterno e la sua associazione Oltre il GiardinoCollegamento esterno hanno deciso di scandagliarlo per ridare memoria a chi fu vittima, fino alla prima metà del Novecento, di una psichiatria arretrata e talvolta brutale, con i suoi manicomi al servizio dell’organizzazione sociale più che del paziente.

Donne, vittime due volte

Non è un caso che il fotografo abbia scelto di concentrarsi sui volti delle donne e sui referti che costarono loro il ricovero. Non di rado, si trattava di “segnalazioni” di un familiare o di un pubblico ufficiale, che ne descrivono la scarsa aderenza a una società che le avrebbe volute sottomesse, ubbidienti.

“Storicamente, sono state le più vessate dalla psichiatria”, spiega Angri a tvsvizzera.it, “ricoverate e internate senza ragioni plausibili o mediche, ma solo per ragioni familiari –ci sono delle lettere veramente agghiaccianti da questo punto di vista- oppure per la povertà, la miseria, che circolava nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento”.

Un secolo di documenti 

La mostra fotograficaCollegamento esterno non può spingersi oltre il 1948 poiché l’archivio comprende dati personali sensibili. Ma i duemila faldoni, che sono custoditi lontano dal San Martino poiché i padiglioni fatiscenti dell’Ospedale li espongono al rischio di essere danneggiati, includono le cartelle fino al 1998, anno di chiusura definitiva della struttura.

“L’archivio è ricchissimo per chi fa ricerca”, rivela il fotografo. Documenta i cambiamenti sociali ed economici e l’evoluzione delle cure e del linguaggio psichiatrico, che è molto mutato nel corso dei decenni. Abbiamo donne internate per ‘pazzia morale’, espressioni come ‘invio di dementi’, ‘mentecatti vivi’, ‘mentecatti morti’…”.

L’artista e l’impegno

Gin Angri -che esordì nel 1979 come fotografo pubblicitario, d’architettura e industriale- è impegnato da anni con gli utenti dell’attuale Dipartimento di salute mentale di Como, attraverso l’associazione Oltre il Giardino. Che è anche il nome di una rivistaCollegamento esterno.

“Grande formato, belle foto, per dare un bello spazio a chi si vuole esprimere. Ci troviamo tutti i mercoledì pomeriggio. La redazione è composta da utenti e volontari. Abbiamo pubblicato un numero sul viaggio, uno sulla paura, altri sulla religione, la sessualità… Gli ultimi due erano dedicati ai 40 anni dalla Legge Basaglia“.

Anche la mostra rientra nel quarantennale dalla riforma che in Italia sancì la chiusura dei manicomi e restituì ai pazienti i diritti civili.

Dove e quando 

[aggiornato]

Dopo il debuttoCollegamento esterno al Broletto di Como tra ottobre e novembre 2018, la mostra ‘Donne cancellate’ sarà all’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Allestita nella galleria dell’edificio U6 accanto all’Aula Magna (ingresso da piazza Ateneo Nuovo o via Piero e Alberto Pirelli) è visitabile dal 26 marzo al 20 maggio 2019 (orari e informazioni quiCollegamento esterno). 

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