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In Israele le carte della leggendaria spia Eli Cohen

Keystone-SDA

In una complessa operazione del Mossad, in collaborazione con un servizio di intelligence alleato, è stato trasferito in Israele l'archivio ufficiale siriano sulla leggendaria spia israeliana Eli Cohen. Lo riferisce l'ufficio di Benyamin Netanyahu.

(Keystone-ATS) L’archivio contiene migliaia di reperti top secret custoditi dai servizi siriani. In un incontro speciale che si è tenuto oggi, alla presenza del primo ministro Benyamin Netanyahu e del capo del Mossad David Barnea, sono stati presentati alla vedova di Eli Cohen, Nadia, oggetti personali e il testamento scritto da Cohen poche ore prima della sua esecuzione a Damasco il 18 maggio 1965.

“Eli Cohen è una leggenda. Col passare del tempo si rivela essere stato il più grande agente dell’intelligence nella storia dello stato di Israele. Il suo eroismo e le sue azioni hanno contribuito alla vittoria storica nella Guerra dei Sei Giorni. L’archivio portato in patria sarà fonte educativa per le future generazioni, e simboleggia il nostro impegno incessante a riportare in Israele tutti i nostri dispersi, prigionieri e rapiti”, ha dichiarato Netanyahu dopo che Israele ha ricevuto l’archivio siriano top secret dell’agente segreto del Mossad che riuscì a scalare il potere a Damasco sotto falsa identità. Tra l’altro Cohen divenne amico intimo di molti generali siriani, tra i quali spiccava Amin al-Hafiz, il quale dopo essere diventato presidente della Repubblica lo nominò vice ministro della difesa siriana.

L’archivio segreto comprende circa 2500 documenti, fotografie e oggetti personali originali, la maggior parte dei quali viene resa pubblica per la prima volta. Questi materiali furono raccolti dall’intelligence siriana dopo la cattura di Cohen nel gennaio 1965, e comprendono registrazioni audio e documentazione dai fascicoli di interrogatorio, lettere manoscritte alla sua famiglia in Israele, fotografie delle sue attività operative in Siria e oggetti personali prelevati dalla sua casa dopo l’arresto. È stato inoltre trovato il documento originale della sentenza di morte, in cui il tribunale siriano autorizzava il rabbino capo della comunità ebraica di Damasco, rav Nissim Andabo, ad accompagnare Eli Cohen secondo la tradizione ebraica. Il trasferimento di questo materiale storico è il risultato di decenni di sforzi da parte dei reparti di intelligence, operativi e tecnologici del Mossad, nel tentativo di far luce sul destino di Eli Cohen e sul luogo della sua sepoltura. Nel corso degli anni, il Mossad ha collaborato con partner della comunità di intelligence e sicurezza in Israele e all’estero, conducendo decine di operazioni anche in paesi nemici.

Tra gli oggetti personali si trovano le chiavi del suo appartamento a Damasco, passaporti e documenti falsi utilizzati da Cohen, e numerose foto della sua attività sotto copertura, incluse immagini con alti funzionari dell’esercito e del governo siriano. Nei taccuini e diari raccolti dalla sua abitazione, sono stati ritrovati compiti affidatigli dal Mossad, missioni di sorveglianza e raccolta di informazioni su basi militari siriane a Quneitra. L’operazione di alto livello è stata portata a termine dall’intelligence israeliana e alleata a 60 anni dall’impiccagione di Eli Cohen.

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