Il tycoon fa causa al New York Times per 15 miliardi

La battaglia legale multimiliardaria di Donald Trump contro i media 'nemici' si allarga. Dopo le azioni legali contro Abc, Cbs e il Wall Street Journal, a finire nel mirino del presidente è ora il New York Times.
(Keystone-ATS) Il tycoon lo accusa di “interferenze elettorali e diffamazione” e chiede “non meno 15 miliardi” di dollari di danni.
La replica del quotidiano è stata immediata. Bollando la causa come “senza merito”, la Old Gray Lady – come è soprannominato il giornale – ha assicurato che non si “lascerà intimidire” dai tentativi presidenziali di “mettere il bavaglio alla stampa libera”.
Per il New York Times non è il primo scontro con Trump. Il presidente gli fece causa infatti nel 2020 per un editoriale che denunciava una possibile cospirazione fra la sua campagna elettorale del 2016 e il governo di Vladimir Putin. L’azione legale venne respinta perché l’editoriale è una forma di “libertà di espressione protetta”. Nel 2021 Trump era ricorso contro il quotidiano, alcuni dei suoi reporter e della nipote Mary Trump, accusandoli di aver ottenuto illegalmente documenti legati alle sue tasse. Anche in questo caso la causa venne bocciata.
Nella nuova azione legale, il tycoon ha accusato il New York Times e quattro dei suoi giornalisti di averlo diffamato in vista delle elezioni del 2024 con articoli e un libro di due dei suoi reporter volti a screditare la sua reputazione. Sono stati pubblicati con “cattiveria” e hanno causato “enormi” perdite economiche e danni agli interessi di Trump, è la tesi dei legali del presidente convinti che il quotidiano non sia altro che un “megafono” dei democratici.
La causa è solo l’ultima di una serie avviata dall’inquilino della Casa Bianca contro i media considerati nemici. Il presidente se l’è infatti presa già con Cbs e Abc, raggiungendo poi patteggiamenti da meno di 20 milioni di dollari. In luglio ha intentato un’azione contro il Wall Street Journal chiedendo 10 miliardi dopo la pubblicazione della lettera di auguri scritta per i 50 anni di Jeffrey Epstein.