Il pugile fan di Trump che porta la Polonia a destra

La mossa del candidato che ha voluto a tutti i costi una foto con Donald Trump in piena campagna elettorale mette subito in chiaro come sia davvero schierato il neo presidente polacco, Karol Nawrocki.
(Keystone-ATS) Il sovranista euroscettico, 42 anni, ha vinto le elezioni strappando la maggioranza dei voti nel corso della notte e cogliendo di sorpresa mezza Europa.
Pugile a tempo perso, una formazione da storico (nazionalista) e un passato in cui fa scalpore l’esperienza da buttafuori immischiato perfino nella gestione di un giro di prostitute, il candidato che contro le previsioni generali ha battuto per un soffio il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, vicino a Donald Tusk, si è presentato alle elezioni di domenica con una lista indipendente, ma è di fatto appoggiato dal Pis di Kaczynski.
E di questa parte politica, che ha governato il Paese dal 2015 al 2023, rappresenta oggi la riscossa, determinando un “pericolo serio” per il Paese, nella prospettiva di quella metà che non lo sostiene.
Il suo predecessore, il presidente uscente Andrzej Duda, che del Pis è espressione, puntava infatti proprio su di lui, per continuare ad azzoppare le riforme messe a punto dal governo del progressista Tusk, impegnato da due anni nel tentativo di reintegrare la Polonia nell’Ue, correggendo le deviazioni di Varsavia soprattutto in materia di stato di diritto.
Ultraconservatore anti-Ue
Quarantadue anni, pochissima esperienza politica, ex campione nel sollevamento pesi (si aggiudicò un titolo nazionale quando era ancora un ragazzo), Nawrocki si comporta da ultraconservatore anti-Ue e secondo molti osservatori tenterà di riportare il Paese nelle briglie dei populisti dell’ex di governo di Mateusz Morawiecki, ostacolando l’attuale esecutivo e minandone perfino la stabilità.
Sposato con tre figli, uno dei quali da un primo matrimonio, il neo presidente ha diretto per anni l’Istituto Nazionale per la Memoria, dopo aver guidato il museo di Danzica – la città in cui è nato – della seconda guerra Mondiale. In campagna elettorale si è pronunciato contro l’ingresso dell’Ucraina nella Nato e l’invio di soldati polacchi in difesa di Kiev, e ha ovviamente impugnato la linea dura sui migranti.
Sulla scia di Trump, Farage, Orban e Weidel
“Sono certo che nella notte vinceremo e salveremo la Polonia. Non possiamo lasciare il Paese al monopolio di Donald Tusk”, aveva affermato dopo l’imprudente rivendicazione di vittoria del suo avversario, che era uscito dalla prima tornata elettorale in vantaggio, così come dai primi exit poll.
Con l’elezione di Nawrocki alla prima carica dello Stato, la Polonia si avvicinerà al conservatorismo radicale dello stile Trump e Vance negli Stati Uniti, ha scritto il settimanale polacco Politica nei giorni precedenti al ballottaggio. Il magazine citava come termini di paragone anche il britannico Nigel Farage, l’ungherese Viktor Orban, nonché l’ultradestra tedesca di Alice Weidel. Ed è questa la svolta che si teme a questo punto, soprattutto a Bruxelles e a Berlino, dove comunque i vertici delle istituzioni stanno esprimendo ogni auspicio di una “collaborazione positiva” con il neo presidente.