Il cinema svizzero viene omaggiato sulla Croisette
(Keystone-ATS) Quest’anno la Svizzera è il Paese d’onore del Marché du Film, che si tiene a margine del Festival di Cannes.
Una messa in valore che va di pari passo con il crescente sviluppo e l’ambizione del cinema elvetico. Keystone-ATS ha incontrato il direttore del Marché du Film Guillaume Esmiol.
Stamane la delegazione svizzera, fra cui la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, ha visitato il Marché du Film accompagnata dal suo direttore Guillaume Esmiol.
Nella selezione del Paese d’onore, “privilegiamo Paesi con i quali abbiamo relazioni da diversi anni e che sono partner di lunga durata del Marché du Film, il che è il caso della Svizzera e in particolare di Swiss Films”, spiega Esmiol.
La Svizzera è stata anche scelta perché “capace di avere una grande attività nei diversi programmi e eventi del Marché e anche per la sua ambizione nell’anno in corso”, prosegue. “Swiss Films ci ha spiegato che questo era un anno importante per la Svizzera”, che a dicembre ospiterà a Lucerna gli European Film Awards.
“Mi piace molto la Svizzera, abbiamo relazioni molto buone con i nostri partner elvetici”.
La Svizzera in sette programmi
“La Svizzera quest’anno è presente in sette programmi diversi del Marché, che vanno dalla coproduzione al finanziamento dei film, in particolare ‘Producers Network’, ‘Cannes Docs’ dedicato ai documentari, ‘Goes to Cannes’ per i film in corso di produzione che cercano ancora partner, ‘Cannes Next’ dedicato all’innovazione, ‘Festival Hub’, ‘Spot the composer’ e ‘Shoot the book'”, spiega Esmiol. Il criterio più importante è proprio il fatto di poter coprire un programma vasto e completo, prosegue.
“Personalmente sono molto contento che la Svizzera sia il Paese d’onore poiché è un vero Paese d’innovazione, per me questo è un aspetto molto importante del Marché du Film”, afferma.
Quest’anno al Marché il numero di professionisti svizzeri è molto più alto del solito, più precisamente la Svizzera si piazza in ottava posizione per il numero di partecipanti, precisa Esmiol. Al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Francia e Gran Bretagna, tutti Paesi molto più grandi del nostro.
“Inoltre quest’anno la Svizzera ha tre film nella selezione ufficiale del Festival di Cannes”, “Sauvages” di Claude Barras, “Le procès du chien” di Laetitia Dosch e “The Shameless” di Konstantin Bojanov e “Las novias del sur” di Elena López Riera, selezionato per la Semaine de la critique, indica Esmiol.
Coproduzioni e innovazioni
I diversi programmi del Marché du Film hanno come obiettivo di connettere diversi professionisti. “Ad esempio in Producers Network, produttori elvetici vengono presentati in apertura per trovare coproduttori o finanziamenti. Vengono così date opportunità supplementari di incontro e di promozione”, spiega Esmiol.
“Il cinema elvetico si fa conoscere in particolare attraverso le coproduzioni internazionali, che rappresentano un vantaggio per la Svizzera”, aggiunge. “È un cinema con una sua identità ma anche molto aperto alla coproduzione. Mi piace molto il cinema svizzero è un cinema che conta nell’industria, mi era piaciuto molto ‘Le Théorème de Marguerite’, presentato a Cannes lo scorso anno”, afferma Esmiol.
Sul campo dell’innovazione, “quest’anno ci sono molte cose sull’intelligenza artificiale (IA), come la start up Largo.AI del Politecnico federale di Losanna (EPFL), scuola dove studia mio figlio”, dice.
Più precisamente “Largo.AI si posiziona sulla valutazione di un progetto di un film, del suo potenziale successo in funzione di diversi parametri come la sceneggiatura”, prosegue.
“Vogliamo fare della pedagogia della tecnologia, spiegare ai professionisti del cinema come si usa l’IA e proiettarsi su casi concreti di utilizzo applicati all’industria cinematografica”, spiega il direttore del Marché du Film. Senza dimenticare le questioni che l’IA solleva, aggiunge.
Cifre migliori che prima della pandemia
“La pandemia è stata estremamente dura. Nel 2020 tutto si è svolto online”, spiega. “Il mio primo anno come direttore aggiunto è stato nel 2021, quando abbiamo fatto una versione ibrida”. “Quest’anno, con 15’000 partecipanti, abbiamo più persone che vengono al Marché du Film rispetto a prima della pandemia”, precisa.
“Le persone vogliono vedersi dal vivo e il Marché du Film di Cannes, essendo il più grande del mondo” è un appuntamento fisso per molti. La partecipazione al Marché è suddivisa fra circa il 30% di produttori, 30% di distributori, 15% di istituzioni culturali e film commission, 12% di persone di festival e mercati, il restante 13% è composto da altri professionisti dell’industria cinematografica”, aggiunge.
“In totale ci sono 500 espositori, suddivisi fra la Croisette e il Palais des Festivals”, spiega Esmiol.