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Identità elettronica sicura e inclusiva

Keystone-SDA

Sicura, facoltativa e soprattutto gratuita. Sono le caratteristiche dell'identità elettronica in votazione il 28 settembre che un'alleanza che riunisce la società civile e politici - PS, Evangelici, Verdi, Verdi liberali, il Centro - raccomanda di approvare.

(Keystone-ATS) Mai come oggi la Svizzera è stata così unita attorno a un oggetto posto in consultazione (dopo la riuscita del referendum, n.d.r), ha affermato in entrata il consigliere nazionale, e informatico di professione, Gerhard Andrey (Verdi/FR).

Stato=fiducia

In effetti, i difetti di una legge simile respinta nel 2021 dagli elettori sono stati eliminati. “Tre anni fa ho detto no all’Id-e in mani private. Oggi invece dico sì a un’Id-e pubblica al 100%”, ha dichiarato la consigliera di stato vodese, Nuria Gorrite. Un’identità elettronica gestita dalla Confederazione insieme con i Cantoni rafforza la nostra sovranità digitale, secondo Gorrite, la fiducia fra poteri pubblici e popolazione.

Un aspetto, quest’ultimo, sul quale ha insistito Eric Schönenberger di Digitale Gesellschaft, all’origine del referendum contro l’Id-e privatizzata quattro anni fa. All’epoca, il progetto non dava quelle certezze che volevamo a livello di protezione dei dati e sicurezza, ha spiegato. Oggi, grazie anche al nostro contributo, non è più così, ha sottolineato.

“L’Id-e viene memorizzata sullo smartphone, non in una banca dati centrale” e chi l’utilizza, ad esempio per confermare la propria età, non lascia tracce di dati che possano essere collegate a un profilo. Inoltre, ha aggiunto, la legge stabilisce che l’Id-e può essere richiesta solo se strettamente necessario, ad esempio per prevenire abusi o furti di identità. “Non può essere pretesa per attività quotidiane, come un acquisto con pagamento tramite fattura in uno shop online”, ha affermato Schönenberger.

Basta barriere

Per l’ex consigliera nazionale Bea Heim (PS/SSO), copresidente della Federazione associazioni dei pensionati e d’autoaiuto in Svizzera, oltre al vantaggio di essere gestita dallo Stato, di garantire un alto livello di sicurezza, la nuova Id-e è facoltativa e gratuita e, dal nostro punto di vista, facilita la vita di tutti i giorni, specie delle persone anziane con difficoltà motorie e dei disabili.

Secondo Heim, nonostante quanto si possa pensare, le persone in là con gli anni hanno più confidenza con la digitalizzazione di quanto si pensi: l’89% delle persone con oltre 50 anni naviga su Internet, ha sottolineato. Richiedere un estratto dell’ufficio esecuzioni e fallimenti, un attestato di domicilio, oppure le prestazioni complementari per l’AVS, non richiederà più lunghi momenti di attesa davanti a uno sportello. Insomma, l’Id-e è pratico e agevola il disbrigo delle attività quotidiane.

Maggiore partecipazione

Nel suo intervento, Jonas Pauchard dell’Unione centrale svizzera per il bene dei ciechi, ha rimarcato che la nuova identità elettronica, gestibile con i mezzi ausiliari a suo disposizione, elimina quelle barriere che complicano la vita dei non vedenti, ma anche di persone con altri handicap, come i sordi, in particolare nei contatti con l’amministrazione, ma anche solo per sottoscrivere un abbonamento telefonico da casa. E il tutto senza doversi spostare.

Ciò non riguarda solo la vita quotidiana, giacché in futuro sarà possibile per esempio firmare iniziative federali e referendum grazie all’Id-e, contribuendo così a una maggiore partecipazione dei disabili alla vita sociale e politica.

Insomma, secondo Pauchard, la legge in votazione, che rafforza l’autonomia e l’indipendenza delle persone con disabilità, è un passo verso una svizzera più inclusiva e digitale.

Democrazia diretta ed economia

Dal canto suo, a nome della Fondazione per la democrazia diretta, Daniel Graf ha sottolineata l’importanza dell’Id-e per la vita politica.

“Chi oggi vuole proteggere la democrazia deve continuare a svilupparla”, ha affermato, e l’identità elettronica è uno strumento a suo dire efficace contro la falsificazione delle firme – diversi gli esempi recenti, n.d.r – e crea le basi per firmare in modo sicuro iniziative e referendum con lo smartphone in futuro.

Ad essere agevolata è anche l’economia, a parere di Franziska Barmettler di Digital Switzerland, secondo cui la votazione del 28 settembre rappresenta un punto centrale per il futuro sviluppo digitale del nostro paese. Oltre a garantire una maggiore sicurezza rispetto alle tradizionali carte di identità o passaporti, e alle soluzioni in uso attualmente fra i privati, l’identità elettronica garantita dallo Stato faciliterà i processi in seno alle imprese.

Un aspetto, quest’ultimo, che non riguarda solo le imprese, ma anche l’amministrazione, ciò che spiega il sostegno dei Cantoni e dei Comuni alla legge in consultazione, ha aggiunto Barmettler.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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