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Ibiza-gate: ex cancelliere austriaco Kurz assolto in appello

Keystone-SDA

La Corte d'Appello di Vienna ha annullato la condanna inflitta all'ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz per falsa testimonianza davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sullo scandalo Ibiza-gate.

(Keystone-ATS) È stata invece confermata la condanna a sei mesi di reclusione sospesi con la condizionale per il suo ex capo di gabinetto, Bernhard Bonelli, anch’egli accusato dello stesso reato.

Kurz era stato condannato in primo grado a otto mesi di reclusione con la condizionale, ma la Corte ha ritenuto che non sussistesse il reato oggettivo di falsa testimonianza. Secondo quanto dichiarato dal giudice, per configurare il reato è necessario che vi sia stata una dichiarazione volutamente falsa dei fatti: circostanza che, nel caso dell’ex cancelliere, non si è verificata.

Durante l’interrogatorio Kurz aveva ammesso di essere stato coinvolto nella nomina del consiglio di sorveglianza della holding statale ÖBAG, pur tendendo a minimizzare il proprio ruolo. Secondo i giudici, la sua risposta è stata sostanzialmente corretta.

Nel maggio 2019 le testate tedesche Der Spiegel e Süddeutsche Zeitung pubblicarono un video registrato con una telecamera nascosta di un incontro avvenuto due anni prima a Ibiza che mostrava i politici austriaci Heinz-Christian Strache (allora presidente del Partito della libertà FPÖ) e il vicepresidente della FPÖ Johann Gudenus.

Finanziamenti russi in cambio di appalti

Nel video, una donna che si faceva chiamare Alëna Makarova e dichiarava di essere la nipote di un potente oligarca russo proponeva ai due politici di fornire all’FPÖ – che all’epoca era all’opposizione ma due anni più tardi era al governo – finanziamenti e l’appoggio da parte dei media per la campagna elettorale, in cambio di appalti pubblici esclusivi all’oligarca e di favorire gli interessi russi in Austria.

Il 18 dicembre 2017, Heinz-Christian Strache è diventato vicecancelliere dell’Austria e ministro dello sport nel primo governo guidato da Sebastian Kurz (Partito popolare austriaco, ÖVP). Lo scandalo provocò il crollo della coalizione di governo e l’annuncio, il 18 maggio 2019, di elezioni anticipate. Il 28 maggio Kurz venne sollevato dall’incarico in seguito a un voto di sfiducia.

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