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I rapporti Kim-Trump? Non sono cattivi

Keystone-SDA

Kim Yo-jong, la potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, rompe il silenzio su un tema delicato e afferma che i legami tra suo fratello e il presidente americano Donald Trump "non sono cattivi".

(Keystone-ATS) Ha tuttavia escluso l’ipotesi di colloqui bilaterali dedicati alla denuclearizzazione di Pyongyang.

Kim, numero due del dipartimento Propaganda del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori, ha rilasciato i suoi giudizi mentre il tycoon continua a esprimere la sua intenzione di riprendere i contatti con il leader nordcoreano senza ricevere riscontri positivi.

“Non voglio negare il fatto che i rapporti personali tra il capo del nostro Stato e l’attuale presidente Usa non siano cattivi – ha detto Kim in una dichiarazione rilanciata in un dispaccio dell’agenzia ufficiale Kcna -. Tuttavia, se i rapporti personali tra i due massimi leader dovessero servire allo scopo della denuclearizzazione, potrebbero essere interpretati come una presa in giro dell’altra parte”.

Si tratta di valutazioni emerse a stretto giro dalle affermazioni di un funzionario della Casa Bianca, secondo cui il tycoon rimane aperto al dialogo con il leader nordcoreano per porre fine del tutto alle ambizioni nucleari di Pyongyang che, al contrario, ha respinto ogni tentativo di negare il suo status di potenza nucleare.

Diplomazia personale

Malgrado tutto, persistono le aspettative che Trump possa cercare di riprendere la sua diplomazia personale con Kim, che ha portato a tre incontri di persona tra i due, tra cui il primo vertice a Singapore nel 2018. Il successivo, quello di Hanoi del 2019, finì senza accordi a causa di divergenze sulle misure di denuclearizzazione del Nord in cambio dell’allentamento delle sanzioni.

Citando le dichiarazioni del funzionario della Casa Bianca, definite come una “valutazione unilaterale” da parte americana, Kim ha sottolineato che “il 2025 non è né il 2018 né il 2019. Qualsiasi tentativo di negare la nostra posizione di Stato dotato di armi nucleari sarà respinto con forza”. Pertanto, “dovrebbe esserci un minimo di giudizio per ammettere che non è affatto vantaggioso per i due Paesi in possesso di armi nucleari intraprendere una direzione conflittuale”.

La Corea del Nord ha ribadito la sua posizione di non volersi sedere al tavolo della denuclearizzazione di Pyongyang, ma sembra aver lasciato margini per i colloqui con gli Usa su altri argomenti. Appena lunedì, la sorella del leader ha respinto il dialogo con Seul nella sua prima dichiarazione dall’insediamento del presidente sudcoreano Lee Jae-myung di inizio giugno, criticando l’alleanza militare Sud-Usa e il relativo approccio conflittuale nei confronti di Pyongyang.

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