Hong Kong: autorità centrale rafforzerà legge sicurezza

Le autorità cinesi di Hong Kong hanno annunciato l'intenzione di rafforzare la controversa legge sulla sicurezza nazionale, in una mossa che rischia di comprimere ulteriormente l'autonomia dell'ex colonia britannica. Lo riferisce il South China Morning Post.
(Keystone-ATS) L’articolo 55 della legge sulla sicurezza nazionale stabilisce che l’ufficio centrale per la salvaguardia della sicurezza nazionale, su richiesta approvata dal governo di Hong Kong o dallo stesso ufficio centrale, possa esercitare la giurisdizione su un caso in tre circostanze speciali, ad esempio quando l’amministrazione locale non è in grado di far rispettare efficacemente la legge.
Secondo un documento presentato oggi nel parlamento hongkonghese dall’Ufficio Sicurezza e dal Dipartimento di Giustizia, la normativa integrativa proposta imporrà a qualsiasi dipartimento governativo o funzionario pubblico di fornire all’ufficio di Pechino “tutta l’assistenza, facilitazione, supporto, copertura e protezione necessari e ragionevoli, conformemente alla legge e in modo tempestivo”.
L’amministrazione propone inoltre di vietare a chiunque sappia o sospetti che l’ufficio di Pechino stia trattando un caso “di divulgare a terzi qualsiasi informazione relativa a quell’indagine senza giustificato motivo o autorità legale”, e stabilisce come principio l’obbligo di riservatezza sulle informazioni di lavoro connesse all’ufficio.
“Si propone altresì che una persona non possa ottenere, possedere o divulgare tali informazioni a meno che l’ufficio non le abbia rese pubbliche o non abbia conferito all’interessato un’autorizzazione legale”, si legge nel documento.
Altri nuovi reati previsti dalla normativa secondaria riguardano chi si opponga o ostacoli volontariamente l’operato dell’ufficio a Hong Kong nell’adempimento delle sue funzioni, nonché coloro che gli prestino assistenza.
La normativa secondaria conferirebbe inoltre immunità da responsabilità civile alle istituzioni, organizzazioni e persone “che agiscano in buona fede” nel supportare l’ufficio nello svolgimento del proprio mandato.
Nel piano è previsto che il capo dell’esecutivo possa dichiarare “luoghi proibiti” i locali dove l’ufficio esercita le proprie funzioni, per minimizzare i rischi alla sicurezza nazionale. “Le aree designate non comprendono abitazioni private e la dichiarazione non avrà impatti irragionevoli sulla comunità circostante”, aggiunge il documento.
L’ufficio cinese per la salvaguardia della sicurezza nazionale è stato istituito nel luglio 2020, con l’entrata in vigore della legge cinese sulla sicurezza nazionale.