La televisione svizzera per l’Italia

Hildur Guðnadóttir: “la buona musica respira con il film”

Keystone-SDA

Allo Zurich Film Festival (ZFF) si tiene questa sera il Concorso internazionale di musica da film. La giuria è presieduta dalla Premio Oscar islandese Hildur Guðnadóttir, che riceverà un riconoscimento alla carriera. Keystone-ATS l'ha intervistata.

(Keystone-ATS) La compositrice Guðnadóttir ha dato una voce musicale unica a molte serie e film, tra cui “Joker” (2019) di Todd Phillips. Joaquin Phoenix irrompe in un bagno pubblico di un bianco sporco, chiude frettolosamente la porta. Poi parte la musica, con all’inizio solo singole note: ondeggianti e ruvide, la vibrazione è quasi visibile. Phoenix inizia a ballare esitante, si dondola, si inchina, alza lentamente le braccia e alla fine si abbandona completamente ai suoni minacciosi e nebulosi prodotti dall’Halldorophone – uno strumento a corde amplificato elettricamente, dal timbro simile a quello del violoncello.

La “Bathroom Dance” è una delle scene più note di “Joker”. Non è l’unico momento in cui la musica di Guðnadóttir sembra prendere il comando della regia: qui i suoni non accompagnano soltanto, ma diventano essi stessi linguaggio e forma. L’Halldorophone attraversa tutto il film come una firma inconfondibile, dando voce al dolore interiore della protagonista.

Per questa colonna sonora la compositrice islandese ha ricevuto l’Oscar per la migliore musica originale, un Golden Globe e numerosi altri premi. È stato il momento del suo vero riconoscimento a livello internazionale.

Raccontare storie con la musica

“Per me, comporre musica per il cinema significa collaborare e narrare storie”, ha dichiarato Guðnadóttir all’agenzia Keystone-ATS. “Amo scoprire il nucleo emotivo di una scena e trasformarlo in suoni. In questo modo si può entrare in contatto con le persone a un livello molto profondo, spesso inconscio, e questo per me è incredibilmente appagante.”

Quest’anno la 43enne presiede la giuria del Concorso internazionale di musica da film (Internationale Filmmusikwettbewerb), che si svolge nell’ambito dello ZFF. Durante il gala con cerimonia di premiazione, le composizioni dei tre finalisti – l’americano Antonio Di Iorio, insieme ai tedeschi Mikal Grigorowitsch e Gary Hirche – saranno eseguite dal vivo dall’Orchestra della Tonhalle di Zurigo.

In totale, 170 compositori provenienti da 36 Paesi hanno inviato le loro proposte per la colonna sonora del cortometraggio “Wild in Love”. La scelta finale è stata sorprendentemente unanime, spiega Guðnadóttir. Nonostante l’alta qualità delle opere presentate, “i tre finalisti si sono distinti nettamente, perché ognuno di loro ha mostrato una voce e una visione artistica davvero impressionanti”.

Quando ascolta musica da film, Guðnadóttir presta particolare attenzione all’autenticità e a una prospettiva unica, “capace di farmi provare qualcosa di inaspettato”. È proprio questo, secondo lei, ciò che distingue una colonna sonora solida da una davvero straordinaria: “Quest’ultima diventa parte inseparabile del racconto. Respira insieme al film, quasi come se fosse un personaggio in più”.

Colonna sonora per “Chernobyl”

La compositrice, nata a Reykjavík nel 1982, ha da tempo trovato una propria firma musicale. Il violoncello e l’Halldorophone, suo strumento prediletto, ne costituiscono un elemento essenziale. A questo si aggiunge l’uso di atmosfere eteree e di effetti elettronici. Spesso le sue composizioni nascono in modo sperimentale da singole note, che progressivamente si trasformano in un tutt’uno intenso e sensuale. In questo processo, chi ascolta viene inevitabilmente trascinato in un viaggio sonoro.

È quanto accade anche nella miniserie britannica “Chernobyl” (2019), la compositrice ha reso in musica la catastrofe nucleare con toni di forte inquietudine, trasformando l’invisibilità del pericolo in un’esperienza sonora quasi fisica, grazie a stratificazioni elettroniche sempre più dense e a rumori registrati in una centrale nucleare dismessa. Per questa colonna sonora, Guðnadóttir ha ricevuto sia un Grammy che un Emmy Award.

Cresciuta con la musica

Guðnadóttir è cresciuta in una famiglia di musicisti: sua madre era cantante di opera, suo padre compositore, quindi anche la figlia si è sentita a casa nel mondo della musica. Ha iniziato presto a suonare il violoncello e poi ha studiato a Reykjavik e a Berlino, dove oggi vive con la sua famiglia. Oltre al suo lavoro come compositrice musicale, Guðnadóttir ha pubblicato diversi album da solista, ha suonato in vari gruppi e progetti ed è attiva come direttrice d’orchestra.

Quello che ha raggiunto ad oggi nel campo della musica da film è il traguardo a cui aspirano molti compositori – probabilmente anche i finalisti del concorso di musica da film. La sfida più grande per i giovani che vogliono affermarsi in questo ambito, spiega Guðnadóttir, “consiste nel rimanere fedeli a sé stessi come artista, anche quando la pressione ad adattarsi è molto forte. È fondamentale continuare a esplorare, a imparare e non avere paura di correre dei rischi”.

Premiata a Zurigo

Nel gala “Cinema in Concert” di questa sera alle 20:00 alla Tonhalle di Zurigo, uno dei tre finalisti verrà premiato in occasione della 13esima edizione del Concorso internazionale di musica da film. Anche Guðnadóttir riceverà un riconoscimento, la presidente della giuria verrà omaggiata dallo ZFF con un premio alla carriera, il Career Achievement Award.

“Per me questo premio non è soltanto un riconoscimento per il mio lavoro, ma anche per quello di tutte le persone con cui ho collaborato nel corso degli anni”, ha affermato. Il premio ricorda quanto la musica sappia unire le persone e raccontare storie importanti.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR