La televisione svizzera per l’Italia

GR: votazione sull’aeroporto di Samedan rischia l’annullamento

Keystone-SDA

Il 17 agosto gli elettori degli undici Comuni dell'Alta Engadina (GR) si esprimeranno sul credito per rinnovare l'aeroporto di Samedan. Ieri, durante una tavola rotonda, è stato annunciato l'inoltro di un ricorso per annullare la consultazione popolare.

(Keystone-ATS) “Secondo l’articolo 34 della Costituzione svizzera sui diritti politici, le autorità devono assicurare che il libretto di voto sia completo, imparziale e deve permettere ai cittadini di farsi un’opinione. Ciò non è il caso, perché la documentazione è inadeguata”, ha dichiarato il membro dell’organo di controllo dell’Infra, la società proprietaria dell’infrastruttura dell’aeroporto regionale di Samedan, Cornel Widmer ieri a Keystone-ATS. Il cittadino di S-chanf sostiene che i suoi diritti di avente diritto di voto vengono violati. Per tanto chiede di impedire la votazione del 17 agosto. Nel caso venisse comunque effettuata, di annullarla.

La querela, di 18 pagine, dovrebbe essere recapitata oggi al Tribunale d’appello a Coira.

Un progetto a tappe

Widmer non è l’unico a chiedere maggiore trasparenza. Pure Jakob Fuchs di S-chanf ha espresso il suo scetticismo ieri sera davanti al pubblico di circa 200 persone, riunito a Pontresina per la tavola rotonda organizzata da Gammeter media, editore del giornale locale Engadiner Post. “A causa della scarsa descrizione, non so cosa otterrò con questo progetto da quasi 70 milioni di franchi. Inoltre, nel messaggio manca un piano aziendale”, ha detto Fuchs davanti al pubblico.

Nel messaggio della votazione sono elencate le tre tappe previste. La prima concerne il nuovo eliporto, che entro la fine del 2026 ospiterà sia gli elicotteri di soccorso che quelli di altre due società. I costi per questo progetto verranno sostenuti dalla Rega.

La seconda tappa viene descritta come il cuore del progetto. Per 68,5 milioni di franchi verranno costruiti i due nuovi centri operativi con un hangar per i velivoli, verrà effettuato l’ampliamento e la riparazione dei piazzali antistanti lo scalo, verrà costruita una torre con vista a 360 gradi e una recinzione di sicurezza. Se la ristrutturazione venisse accettata, i Comuni dovrebbero stanziare 38 milioni di franchi e farsi garanti di altri 20 milioni. Gli elettori di St. Moritz hanno già approvato a fine giugno un credito di cinque milioni di franchi.

La terza tappa prevede l’ampliamento del piazzale di decollo e la ristrutturazione della pista. Attualmente non è ancora chiaro chi si assumerà i costi.

Struttura non più a norma

Fra i cinque relatori presenti sul palco c’era anche Mario Cavigelli. Il presidente della società Infra ha dichiarato che il progetto di rinnovamento comprenderà solo il necessario. L’ultimo investimento risale agli anni ’70. “Ci sono alcuni punti che non sono più a norma. Il recinto dell’aeroporto deve essere costruito il prima possibile. Il traffico di elicotteri e aerei deve essere separato. E anche il fatto che gli elicotteri volino via sopra le case di Samedan non è accettabile per l’ufficio competente”, ha detto a Keystone-ATS l’ex consigliere di Stato (Centro), facendo riferimento all’Ufficio federale dell’aviazione civile.

Fare tabula rasa per andare avanti

Ma prima di poter procedere è necessario annullare la votazione del progetto di risanamento presentato nel 2017. Otto anni fa gli elettori avevano approvato i piani di ampliamento con un investimento previsto di 22 milioni di franchi. Due anni dopo i costi esplosero fino a raggiungere 88 milioni. Il che causò numerose opposizioni.

Franziska Preisig, granconsigliera socialista e presidente dell’associazione regionale Forum Engadin, aveva lanciato una petizione per fermare il progetto. A otto anni di distanza secondo Preisig è necessario elaborare ciò che è andato storto. “Dobbiamo sapere in modo trasparente dove sono finiti otto milioni di franchi in questi ultimi anni”, ha dichiarato sul palco. Stando a Cavigelli si tratta dei soldi spesi per i piani del primo progetto, che però non ha portato frutti.

“Dobbiamo evitare che ci si riferisca sempre alla decisione del 2017”, ha affermato Cavigelli. La situazione politica sarà risolta solo quando verrà decretato che la decisione del 2017 non è più valida e si ricomincia da capo.

Al termine della serata il moderatore ha chiesto ai cinque relatori di argomentare brevemente le loro posizioni. Le voci favorevoli hanno prevalso.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR