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GR: ospedale Alta Engadina; tre sì, anche se inutili, e un no

Keystone-SDA

I cittadini di Samedan (GR), Pontresina (GR) e S-chanf (GR) hanno accolto oggi in votazione il nuovo accordo di prestazioni relativo alla gestione dell'Ospedale dell'Alta Engadina. Gli elettori di St-Moritz (GR) hanno invece votato "no". Tuttavia il piano da quasi 51 milioni di franchi per salvare il nosocomio era già naufragato: per approvarlo serviva infatti l'unanimità di tutti i comuni, ma in alcune località la proposta era stata bocciata.

(Keystone-ATS) A Samedan, dove è ubicato l’ospedale, oggi i “sì” sono stati 420 e i “no” 284. A Pontresina, 260 elettori hanno approvato l’intesa, 236 l’hanno bocciata. A S-Chanf il risultato è stato di 94 sì e 57 no. A St-Moritz, i contrari all’accordo sono stati 571, mentre i favorevoli 511.

Nel frattempo, i vertici della Fondazione sanitaria dell’Alta Engadina (GR) hanno già presentato degli scenari per salvare il locale ospedale, che rischia il fallimento. L’importo per tenere in vita servizi e prestazioni non è indifferente: 50,8 milioni di franchi per i prossimi due anni, ovvero il tempo per trovare una soluzione a lungo termine.

Come detto, nelle votazioni serviva l’approvazione di tutti gli undici Comuni dell’Alta Engadina. Ma in novembre tre (Silvaplana, Madulain e Zuoz) hanno bocciato il piano di salvataggio, a cui oggi si è aggiunto St-Moritz. Quattro erano invece stati favorevoli (Celerina, Bever, La Punt Chamues-ch e Sils) a cui oggi si sono aggiunt, seppur inutilmente Samedan, Pontresina e S-Chanf.

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