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GR: carte dei pericoli, in Mesolcina il lavoro continua

Keystone-SDA

Attualmente le carte dei pericoli di 96 riali e del fiume Moesa da Mesocco a San Vittore vengono rielaborate a seguito dell'alluvione del 2024. Secondo Andri Largiadèr dell'Ufficio foreste e pericoli naturali è probabile che ci saranno più zone blu e gialle.

(Keystone-ATS) Da Mesocco fino a San Vittore. Su questo territorio lavorano gli specialisti per allestire le nuove carte dei pericoli di tutti i riali, in seguito all’alluvione. Stando a un’analisi presentata nel novembre dell’anno scorso un terzo di queste mappe presentavano dei deficit importanti, ovvero i danni causati sono stati più gravi rispetto agli scenari.

“Dopo l’evento abbiamo stabilito delle priorità, dov’era più urgente intervenire”, ha spiegato lo specialista di pericoli naturali nei Grigioni centrali e nel Moesano, Andri Largiadèr, in un’intervista con Keystone-ATS. Il punto più delicato era la zona ovest di Sorte, devastata dal nubifragio e dove tuttora non si può abitare. Senza opere di protezione la frazione a sud di Lostallo si trova in zona rossa e in parte blu.

Le prossime aree sulla lista sono il Ria de Polon fra il Comune di Cama e Grono e Arabella nel territorio di Lostallo. In questa zona a nord di Cabbiolo si trovano sei case, costruite per gli operai della centrale idroelettrica. “È una zona prioritaria, dato che nell’estate del 2024 gli abitanti sono stati sfollati due volte a causa del rischio dovuto alle forti precipitazioni”, ha spiegato il municipale di Lostallo, Moreno Monticelli, all’agenzia. I risultati verranno discussi il prossimo 26 agosto in un incontro fra Comuni e Cantone. Una decisione in merito verrà presa probabilmente solo in primavera secondo Monticelli.

“Non credo ci saranno molte più zone rosse”

Al momento Largiadèr non rivela dettagli sulle carte elaborate, ma fornisce una panoramica sul territorio. “In termini di superficie ci saranno probabilmente più aree blu e gialle, ovvero a pericolo medio e basso. Non credo invece che ci saranno molte più zone rosse nelle aree abitate.” Per precisare: nelle zone rosse il pericolo è elevato e vige un divieto di costruzione, in quelle blu il pericolo è medio e ci sono dei vincoli edilizi, in quelle gialle il pericolo invece è ridotto, ma va comunque segnalato.

Per i proprietari di case si tratta di informazioni rilevanti, per sapere come agire in modo da evitare danni da inondazioni. “Nelle zone gialle spesso si tratta di interventi non così costosi, ad esempio il rialzamento dei pozzi di luce contro gli allagamenti o installare finestre a tenuta stagna”, continua Largiadèr.

Le nuove carte dei pericoli, quando saranno terminate, avranno una durata di 10-15 anni. Sempre che non si verifichino altri grossi eventi naturali nel frammezzo.

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