GR: meno animali da abbattere durante la caccia speciale
L'Ufficio della caccia e della pesca grigionese trae un buon bilancio della caccia alta. Per raggiungere i piani di abbattimento cantonali, nei mesi di novembre e dicembre in tutte le regioni sarà necessaria la caccia speciale.
(Keystone-ATS) Le cacciatrici e i cacciatori grigionesi hanno fatto un buon lavoro durante la caccia alta, scrive oggi l’Ufficio cantonale della caccia e della pesca in un comunicato. In totale sono stati abbattuti 3562 cervi e 2472 caprioli. Questo risultato è leggermente superiore rispetto a quello degli ultimi 20 anni. Per quanto riguarda il camoscio, con 2905 animali il risultato finale della caccia alta 2024 è stato leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti. Inoltre in Mesolcina sono stati abbattuti 34 cinghiali.
Per raggiungere i piani di abbattimento fissati dal Cantone, sarà necessaria la caccia speciale, che si svolgerà dal 2 novembre al 18 dicembre 2024. A livello cantonale sarà possibile abbattere 1955 cerve e cerbiatti e 148 caprioli.
“Il piano di caccia speciale per i cervi è inferiore di 293 capi rispetto all’anno precedente”, ha spiegato il capo della Sezione selvaggina e caccia presso l’Ufficio per la caccia e la pesca, Lukas Walser, a Keystone-ATS. Ciò è dovuto al fatto che i rilevamenti fatti in primavera hanno mostrato che la riduzione della popolazione degli ungulati definita nella strategia “spazio vitale bosco-selvaggina 2021″ è stata raggiunta in diverse regioni.”
Nella zona di Schwarzwald a Coira, a Trimmis fra l’Haagtobel e la Mschänser Rüfi e Prau Pign devono essere abbattuti 16 camosci. A seguito dell’aumento degli effettivi e dei maggiori danni all’agricoltura, come negli anni precedenti in Mesolcina è possibile abbattere i cinghiali senza restrizioni.
Mai così tanti cacciatori annunciati
In totale 3569 cacciatrici e cacciatori si sono annunciati per la caccia speciale nel Canton Grigioni. “Si tratta del numero più alto di iscrizioni dall’inizio della caccia speciale”, ha dichiarato Walser. Cinque anni fa un’iniziativa popolare voleva abolire questa pratica. Il 54% della popolazione l’aveva bocciata. Secondo Walser il risultato alle urne già allora ha mostrato che la maggior parte della popolazione capisce il significato e l’importanza della caccia speciale. “Il numero di iscrizioni dimostra che l’interesse per questa attività rimane alto tra i cacciatori”, conclude Walser.